Arresti di massa a Varsavia per gli ultras biancoazzurri della Lazio, accusati di aver partecipato a scontri con la tifoseria locale, quelli del Legia.
I laziali hanno raggiunto la capitale polacca per assistere alla partita di Europa League. Circa ottocento unità. Ma parte di questi hanno reagito all’aggressione che gli ultras polacchi avevano predisposto dopo che all’andata, a Roma, si erano verificati scontri.
Gli incidenti non sono mancati neanche in queste ore quando quelli del Legia hanno dato l’assalto all’albergo che ospitava i laziali.
Immediato l’intervento della polizia locale che durante la perquisizione nelle stanze degli italiani ha scoperto all’interno delle valigie una sorta di arsenale.
Intanto nel centro Ulica Marszalkowska gli ultras della curva nord in trasferta hanno dato vita a un lancio di bottiglie e pietre contro la polizia locale.
Centoventi, come detto, i fermati, alcuni di loro sono stati processati per direttissima e già rimpatriati, altri sono in attesa di giudizio.
I timori adesso sono che gli scontri possano continuare anche all’interno dello stadio, per questo le forze dell’ordine polacche intensificheranno i controlli nella zona adiacente allo stadio.
Intanto la società laziale denuncia il fatto che in realtà i tifosi biancocelesti siano stati fermati senza motivi: «Da quanto sappiamo noi circa 70 nostri tifosi che erano in un bar hanno chiesto di essere scortati dalla polizia di Varsavia allo stadio. A questo punto la polizia li ha fermati senza nessun motivo e ora stanno verificando i documenti – sottolinea Igli Tare, direttore sportivo della Lazio – Speriamo che questa cosa si chiarisca e che vengano rilasciati».
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