I medici gli hanno vietato di presentarsi alla prima udienza del processo per maltrattamenti famigliari. Il filone, parallelo a quello per l’omicidio di Alberto Musy, vede imputato Francesco Furchì e si è aperto dopo la denuncia per presunte violenze nei confronti della coniuge e delle figlie sporta dalla moglie, da cui il presunto assassino del consigliere comunale dell’Udc (contro cui il misterioso uomo con il casco il 21 marzo 2012 esplose i colpi di pistola che dopo 19 mesi di coma lo portarono al decesso) si sta separando.
I medici dell’ospedale Molinette hanno impedito a Furchì di presentarsi in tribunale a causa delle sue precarie condizioni di salute. L’uomo infatti dallo scorso 27 gennaio è in sciopero della fame per cui ha perso oltre venti chili.
Lunedì si è aperto il processo in corte d’Assise per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Il cambio di corte e di capo d’imputazione è avvenuta in seguito alla morte di Musy dopo, come detto, diciannove mesi di coma.
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