Fornivano periodicamente gasolio per una nave cisterna in realtà naufragata nel 2003. A scoprire la maxi truffa i carabinieri dei Ros che lavorano a “Mafia Capitale”. Già, perchè proprio dalle intercettazioni dell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni mafiose a Roma, sarebbe emersa anche la frode ai danni della Marina militare del valore di ben 7 milioni di euro e in cui sarebbero coinvolti anche tre suoi ufficiali e sottoufficiali.
Infatti, in base a quanto accertato dai militari dell’Arma nomi noti dell’inchiesta “Mondo di mezzo” come Massimo Perazza e Roberto Lacopo avrebbero avuto la loro base in un distributore di benzina di corso Francia a Roma, legato all’ex Nar Massimo Carminati.
Qui, durante gli incontri, veniva stabilito un iter ben preciso. A fornire il carburante era, come documentato, la ditta olandese Ow Supply, titolare di un appalto con il ministero della Difesa, assieme a due società italiane in qualità di brokers, i cui rappresentati legali, assieme a quello olandese, sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare.
A fungere da tramite, invece, sarebbero stati i graduati della Marina: i quattro che lavoravano proprio nel porto di Augusta, in Sicilia, dove era ormeggiata la Victory I prima del naufragio, avrebbero fornito tutta la documentazione falsa necessaria per accedere alle scorte di gasolio così come avrebbero falsamente certificato l’utilizzo del combustibile per la nave. >
Per l’operazione “Ghost Ship”, condotta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con i Carabinieri dei Ros, sono state arrestate in totale sei persone mentre sono stati sequestrati beni per 7 miliardi di euro, pari al totale della truffa.