di Angela Conversano
Proteste nel Foggiano dopo la scoperta della presenza di rifiuti speciali sotterrati nelle campagne di Borgo Tressanti, frazione di Cerignola.
Che ci sia un traffico notturno di tir nella zona non è una fatto sconosciuto nella Capitanata. Adesso, però, sembra sia arrivato il momento di non chiudere gli occhi e indagare e protestare contro chi ha permesso che ciò accadesse.
«In Puglia le 2.579 cave dismesse rischiano di diventare luoghi privilegiati per lo smaltimento illecito di rifiuti. Serve un monitoraggio e l’approvazione di un piano di recupero ambientale». E’ questo l’appello di Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, dopo la scoperta dei carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Bari di materiali metallici potenzialmente radioattivi in cave abbandonate. Con l’operzione “Black land” l’ampia zona è stata messa sotto sequestro e, secondo la procura, «ci sono rifiuti ad elevata pericolosità e più importanti di quelli trovati in altri territori», il quale aggiunge che la loro pericolosità non è massima.
Rassicurazione che non ha impedito alla popolazione di attivarsi: alla luce della notizia che non può rimandare immediatamente alla situazione della “terra dei fuochi” campana, infatti, il Comitato contro l’avvelenamento dell’aria, della terra e dell’acqua, costituitosi nei giorni scorsi, ha organizzato una manifestazione che si terrà domenica 11 Maggio nella città di Cerignola. “Cerignola nuova terra dei fuochi” questo è il messaggio lanciato dal comitato per mobilitare tutta la cittadinanza affinché si faccia chiarezza sulla situazione dello sversamento illecito di rifiuti nelle campagne. Allarme placato da Pasquale Drago, procuratore distrettuale antimafia di Bari, che afferma che «questa non è la terra dei fuochi, impediamo che lo diventi».
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