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giovedì, 24 Ottobre 2024

Locali, il 90 per cento ha riaperto ma con pochi guadagni

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Dopo le chiusure natalizie e la fase di zona arancione, ora che il Piemonte è in zona gialla bar e ristoranti hanno riaperto. A Torino si stima che il 90 per cento dei locali sia di nuovo con le serrande alzate fino alle 18, ma i guadagni non sono ancora in crescita. Anzi, l’indagine Epat su 250 operatori stima un calo di fatturato tra il 10 e il 30 per cento. 

Meglio i bar dei ristoranti che soprattutto nel weekend hanno visto un buon numero di clienti: “E’ stato certamente un weekend di grande movimento verso il centro città dall’hinterland torinese, con qualche caso eclatante di cattiva gestione, da perseguire con i controlli, ma i consumi sono nella media”, commenta l’Epat. 

La metà degli esercizi aperti ricorre all’asporto, mentre usa il delivery soltanto il 28% a causa delle difficoltà logistiche e dei prezzi alti delle piattaforme. E per quanto riguarda la lotteria degli è pronto solo un negozio su tre, mentre il 25% non vuole adeguarsi. 

“Bisogna permettere ai ristoranti di riaprire la sera e cercare di garantire agli operatori una certa continuità, è ancora forte la paura di doversi all’improvviso fermare di nuovo”, commenta Alessandro Mautino, presidente Epat.

“Nei week end fa notizia l’assembramento, anche se non è provocato dai locali. I casi di non rispetto delle regole vanno perseguiti con severità in quanto fanno il danno di tutta la categoria. Però i dati economici confermano un tentativo di ripartenza nella media con una certa flessione rispetto al periodo prenatalizio. Ci vuole tempo”.

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