“Quella di ottobre sarà una sfida fondamentale per il futuro della città. Conto di vincere al primo turno non ai calci di i rigore” E ottimista Stefano Lo Russo candidato sindaco del centrosinistra intervenuto all’iniziativa promossa da Laboratorio civico torinese, insieme al radicale Igor Boni sul tema “Torino sostenibile”.
Federico De Giuli, coordinatore e fondatore di Laboratorio civico Torino nel suo saluto ha ricordato come: “Il confronto aperto e costruttivo che abbiamo sviluppato ha portato idee e proposte per la Torino del futuro che vedono centrale la questione ambientale”.
“Oggi si professano tutti ambientalisti – ha ironizzato il radicale Igor Boni – ma occorre sconfiggere un approccio che vede oppone crescita ed ecologia, questo partendo da un approccio metropolitano,coinvolgendo anche i privati nelle iniziative ambientali sul territorio”.
E ha aggiunto: “Oggi le persone sono più sensibili e si aspettano su questo terreno chiare indicazioni e risposte dal mondo politico” precisando come la questione ambientale sia una cornice che tocca ogni fattore legato alla sviluppo della città: manifatturiero, trasporti, turismo. Insomma ogni provvedimento ha effetti ambientali.
Sia Boni che Lo Russo concordano sul fatto che le iniziative ambientaliste devono partire da un approccio metropolitano.
Ambiente e sviluppo come due fattori che devono e possono assolutamente viaggiare insieme.
Per Igor Boni sono urgenti accordi per ridurre il consumo del suolo e sottolinea: “il verde non è solo bello e contribuisce a mitigare gli effetti climatici e rappresenta un grande servizio per la collettività e occorre procedere con le operazioni di riqualificazione per quella che definisce forestazione urbana com ‘e avvenuto con successo per quell’area tristemente nota come “Tossic park.
Lo Russo ricorda come a Torino “Abbiamo borghi e fiumi a due passi dalle case. Un vero patrimonio naturale, spesso poco conosciuto anche dai residenti,che va valorizzato”.
Lo Russo si è poi detto dispiaciuto per la fuoriuscita dei Verdi dalla coalizione “per una questione non di merito. Ma per una richiesta irricevibile”.
“Oggi siamo nella condizione per costruire le condizioni che vedono sviluppo economico e lotta alle disuguaglianze passare attraverso una politica di sostenibilità ambientale” prosegue Lo Russo che affronta anche il tema dell’auto elettrica.
“Nel 2032 vi saranno 100 miliioni di autoveicoli e di batterie da smaltire. Una realtà davvero problematica se di considera che già oggi si recupera appena l’1% del litio utilizzato per le batterie dei telefonini e nel 2030 è previsto l’esaurimento delle scorte di tale elemento. La sfida futura sarà sul riciclo delle batterie delle auto elettriche che ora non durano più di dieci anni”.
Nel mirino delle questioni aperte cittadine resta forte la critica per i trasporti e per l’adozione di bus (definiti eloquentemente “scassoni”) che non sono così ecologici come si sarebbe auspicato. Altra nota dolente quella delle tanto decantate piste ciclabili. Per Lo Russo “l’errore sta nella promiscuità di una politica della carne e del pesce che crea conflittualità in una popolazione piuttosto anziana. Servono piste vere e non manderei mia figlia in bici in Corso Vittorio Emanuele in mezzo al traffico (anche se con il limite dei 20 all’ora).