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giovedì, 24 Ottobre 2024

Liberate Marzullo e Ramelli, le ragazze rapite a luglio in Siria

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Sarebbero state liberate Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due ragazze italiane rapite in Siria l’estate scorsa.
Le due volontarie lombarde, scomparse da Alabsmo, vicino Aleppo, il 31 luglio 2014, sarebbero finalmente libere, ma dalla Farnesina al momento non arriva conferma né smentita del rilascio.
Le giovani, avevano fondato il “Progetto Horryaty” ed erano entrate in Siria da Atma, tre giorni prima della scomparsa, a pochi chilometri di distanza dall’omonimo campo profughi, per un sopralluogo legato proprio al progetto.
Il 31 dicembre scorso, in un video di 23 secondi pubblicato su YouTube, le due volontarie supplicavano il governo italiano: «Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Supplichiamo il nostro governo e i loro mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in grande pericolo e possiamo essere uccise. I nostro governo ed i mediatori sono responsabili delle nostre vite». Video poi rivendicato poche ore dopo dal ramo siriano di al Qaeda, al Nursa, che ha confermato di tenere in ostaggio le due ragazze.
Vanessa, studentessa di mediazione all’Università di Milano, originaria di Brembate, e Greta, di Besozzo, in provincia di Varese, erano andate sul posto per portare assistenza medica alla popolazione nel progetto “Horriaty”, con lo scopo di “Attivare un corso base di primo soccorso e rifornire alcune aree di kit di emergenza di Primo Soccorso corredati di tutto il materiale occorrente. Garantire ai pazienti malati di patologie croniche di accedere alle giuste terapie rispettando i tempi, dosi e qualità dei farmaci. Il nostro Progetto si compone così di due parti distinte che verranno portate avanti sia in maniera separata e sia in parallelo, a seconda delle esigenze contingenti in loco”, come si legge nel sito del progetto del quale le due ragazze non sono mai riuscite a far parte.
Le ultime notizie che le riguardano, risalgono ai post di Facebook del 16 luglio di Vanessa Marzullo, che sulla sua bacheca ha pubblicato foto di bambini dilaniati dalle bombe e altre immagini cruente per raccontare la guerra.
Poi più nulla. Fino a quando il quotidiano libanese ‘Al-Akhbar’ (anti-israeliano e considerato vicino alle milizie sciite di Hezbollah), ha pubblicato una ricostruzione dei fatti del loro rapimento: le giovani sarebbero state attirate con l’inganno nella ”Casa del capo del Consiglio rivoluzionario di Alabsmo” con il giornalista de Il Foglio, Daniele Ranieri, che però riuscì a scappare.
il 20 settembre scorso la notizia mai confermata che dopo la loro scomparsa, Vanessa e Greta sarebbero state vendute per due volte ad altri gruppi ma senza finire nelle mani degli jihadisti sunniti dell’Isis.
 

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