2.5 C
Torino
sabato, 7 Dicembre 2024

Le scuse di inizio anno da Tundo

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Scritto da Gabriele Druetta

Da lunedì 7 gennaio la società leccese Tundo riprenderà regolarmente il servizio dei trasporti disabili a Torino con la proroga fino al mese di aprile 2019, in attesa che per questa primavera venga trovata una nuova ditta appaltatrice.

Lunedì è anche il giorno entro il quale l’amministrazione Comunale si sarebbe impegnata a saldare gli stipendi arretrati dei lavoratori, applicando l’art. 30 del Codice degli Appalti. Ma nella conferenza – avvenuta ieri a Palazzo Civico – le carte in tavola sono già state mescolate e ora dal Comune dicono che i pagamenti arriveranno massimo entro la fine di gennaio.

La vera notizia però è un’altra, ovvero la presenza in Comune dell’ingegner Enrico Tundo, amministratore unico dell’azienda, che si è scusato per aver sottovalutato i problemi di questi mesi e ha promesso di intervenire fin da subito a livello operativo rinforzando il comparto tecnico-gestionale.

Inoltre l’assessora all’Istruzione Federica Patti – che rischia le dimissioni – e l’assessora ai Trasporti Maria Lapietra assicurano le famiglie mettendo a disposizione un call center dedicato al controllo del regolare svolgimento del servizio.

«Speriamo che inizino davvero i fatti e i controlli seri sul servizio – afferma Katia Porta, presidentessa del CGTSD – L’ingresso in scena di nuove figure amministrative gestionali di Tundo ci dà speranza che le cose possano cambiare in meglio. Non siamo illusi che tutto è sistemato. Noi ci accaniremo su questo call center per ogni problematica. E se non vedremo effettivi cambiamenti andremo solo più per vie legali perché i colloqui fatti al vento hanno finito il loro tempo».

A molti lavoratori invece la speranza non è mai tornata e le affermazioni di ieri suonano sempre più come una presa in giro e come un modo per procrastinare delle decisioni mai prese, forse per incapacità politiche o forse per impossibilità tecniche.

«In queste settimane di festa il servizio ha proceduto bene – afferma uno degli autisti – ma solo perché c’erano da fare 20 o 30 corse al giorno, per le quali bastavano 4 o 5 autisti. Da lunedì, col rientro dalle ferie, si riprenderà a pieno regime e le corse giornaliere diventeranno 120 o 140».

Lunedì quindi sarà il grande banco di prova: riaprono le scuole, si ricomincia a lavorare e le corse si moltiplicano. Ma una cosa resta sempre uguale: i lavoratori ad oggi devono ancora essere pagati.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano