Un altro interrogatorio per Maurizio Allione, il figlio della coppia trovata morta domenica scorsa nella loro abitazione in via Ferrari 13 a Caselle Torinese insieme alla madre di lei.
Il giallo sta sconvolgendo il paese famoso per l’aeroporto di Torino, un mistero a cui gli investigatori stanno cercando di dare un nome, un volto. Chi ha ucciso Claudio Allione, Maria Angela Greggio ed Emilia Campo Dall’Orto.
Dopo diverse ore a uscire dalla caserma dei carabinieri, in cui Maurizio è giunto con la fidanzata Milena, è l’avvocato del 29enne, Stefano Castrale. Che vuole rimarcare che il giovane è ascoltato dagli inquirenti solo «come persona informata sui fatti» e infatti i suoi «colloqui avvengono senza la presenza dell’avvocato».
Maurizio è l’unico in grado di «ricostruire le vicende famigliari, i rapporti e tutta la situazione».
Ed è lo stesso giovane ad aver avvertito i carabinieri del ritrovamento di alcuni oggetti provenienti dalla casa: due tazzine da caffè e un guanto di lattice. Ma l’avvocato si limita solo a dire che si tratta di «oggetti di arredo della casa».
La presenza di Castrale nella caserma durante l’interrogatorio è spiegata dallo stesso avvocato come «un aiuto almeno morale a questo povero ragazzo che l’altro giorno è stato ascoltato per dieci ore e che ha perso papà, mamma e nonna, e quindi era per dargli un supporto».
«Maurizio l’ho visto ieri – dice – dovevo vederlo anche oggi. È provato e scosso dalla pressione di questa indagine».
In merito alla durata del l’interrogatorio lo giustifica così: «Non è un interrogatorio, sono sommarie informazioni rese da persona libera, attualmente persona offesa, l’unica che può ricostruire la vita della famiglia. È l’unico che può fornire degli elementi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA