di Moreno D’Angelo
Sarebbero 120 mila le donne sfruttate per sesso in Italia.
Una cifra che sale costantemente. Ad ingrossare le fila di chi lavora sulla strada, nei camper, in appartamenti o addirittura nei garage trasformate in alcova è quel lembo di mare che dalla Libia porta alle nostre coste.
Prima ancora di salire sui “barconi della speranza” queste donne spesso vengono violentate. Nel deserto, sotto la minaccia delle armi. Se poi hanno dovuto chiedere il denaro per il viaggio (che oggi costa sui 30 mila euro, contro i 50 mila di un tempo) agli stessi trafficanti di corpi allora quel debito peserà sulle loro vite per anni e guai a cercare di ribellarsi. Magia, superstizione, ma soprattutto la paura di ritorsioni verso i parenti sono gli anelli della catena che lega queste nuove schiave ai loro carnefici.
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