di Moreno D’Angelo
Il convegno promosso a Torino dall’editore Lala “Cosa può fare l’Europa per la Russia. Cosa può fare la Russia per l’Europa” non vedrà la partecipazione della Regione Piemonte. Nessun saluto, già in programma, da parte dell’assessore Giovanni Maria Ferraris dopo le vivaci proteste del movimento Lgtb (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) che ha dipinto questa iniziativa come profondamente omofoba. A tal proposito è stato richiamato quanto esplicitamente indicato dai promotori dell’iniziativa: “quanto la Russia sta facendo a favore della famiglia naturale e contro la propaganda delle lobby Lgbt, attirandosi così gli strali di un certo mondo occidentale, totalmente asservito all’ideologia omosessualistà”.
Nel giustificarsi l’assessore spiega come il lungo titolo dell’incontro non facesse pensare alle tematiche sulla famiglia oggi al centro del dibattito: «Sono molto dispiaciuto –spiega Feraris- della situazione, perché il dibattito in questi giorni centrale sulle unioni civili deve svilupparsi all’insegna del più profondo rispetto reciproco».
Per il capogruppo di Sel in Regione Marco Grimaldi: «In Russia le persone omosessuali continuano a essere perseguitate, arrestate e picchiate senza nessuna possibilità di tutele. Abbiamo già abbastanza omofobi in Italia senza dover ospitarne altri con la loro propaganda e il loro odio»
Soddisfatto della scelta dell’assessore il coordinatore del Pride Alessandro Battaglia che commenta su Facebook: « Il nostro messaggio voleva mettere l’accento su una situazione ai limiti della persecuzione istituzionalizzata delle persone omosessuali, che in Russia sono inermi e prive di tutela».