11.9 C
Torino
venerdì, 18 Ottobre 2024

La legge elettorale di Renzi: doppio turno, no alle larghe intese

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Doppio turno per scongiurare il rischio delle larghe intese. È questa la proposta di legge elettorale a cui ha portato il tanto discusso incontro tra Renzi e Berlusconi e che oggi alle 16 il sindaco di Firenze presenterà alla direzione del Pd.
La decisione implica un rinnovamento a metà, dal momento che si continua sulla base del testo di legge già compilato, inserendo però la possibilità di ballottaggio. Si tornerà a votare dopo quindici giorni nel caso che nessuna coalizione superi il 35% dei voti alla Camera e possa accedere quindi al premio del 15%. Proprio la situazione che si è presentata un anno fa alle politiche: con questa legge elettorale si sarebbe evitato il governo di larghe intese.
Rimangono invariati, invece, le mini liste bloccate di sei candidati per circoscrizione e gli sbarramenti al 5% per i partiti di coalizione e all’8% per quelli che si presentano da soli. Il segretario del Pd chiederà il voto per procedere nella deposizione del testo presso la commissione Affari costituzionali della Camera in modo che possa essere discusso nell’Aula di Montecitorio il prossimo 27 gennaio.
Intanto da entrambe le parti politiche si susseguono i commenti e, nella maggior parte dei casi, non sono affatto lusinghieri. I bersaniani se la prendono con le liste bloccate, scatenando una polemica contro quello che definiscono «un restyling del Porcellum piuttosto che la nuova legge che abbiamo sempre voluto». Ma non sono solo Cuperlo, Fassina and Co. quelli con cui il sindaco di Firenze dovrà trattare. «Secondo me – ha detto il vicepresidente del Consiglio – ci vuole più di un rimpasto: ci vuole un nuovo governo a guida Letta che abbia una “reshuffling” dei ministri». Anche Scelta Civica dice la sua. Il presidente dei deputati Andrea Romano definisce la proposta di legge elettorale «una buona base di discussione, ma la soglia del 35% è troppo bassa».
«Invito gli esperti di legge elettorale a leggere le carte prima di commentare. Alle 16. E rispondo anche alle critiche di sabato» ha twittato Renzi in mattinata.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano