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giovedì, 24 Ottobre 2024

#JesuisCremona, quando il Corriere della Sera ha bisogno di inventarsi le notizie

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Redazione
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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Molto spesso letteratura e cinema hanno partorito come personaggio il giornalista che compie azioni criminali per poi scrivere del fatto avendo più elementi dei colleghi. La realtà ci racconta che di sovente, grazie anche ai nascondigli offerti dall’informazione web, si inventano di sana pianta notizie usando la logica del prima la do senza verificare e faccio lettori, poi rettifico e faccio lettori.
D’altronde può capitare di cadere in fallo involontariamente anche perchè l’informazione online spesso ha dei tempi rapidi, troppo rapidi, e per stare al passo si è costretti a fidarsi, erroneamente. Trappole a cui anche il nostro giornale in passato è capitato di cascarci.
E la storia di #JesuisCremona è da catalogare in notizie inventate apposta per creare il caso. Capita infatti che 24 ore dopo la manifestazione antifascista di sabato scorso sul Corriere della Sera, primo quotidiano italiano (anche se per raggiungere il primato Rcs è costretto a sommargli i lettori della Gazzetta dello Sport) Federica Bandirali, classe ’82, collaboratrice dal 2007, scrive un pezzo su quanto avvenuto alla manifestazione raccontando alla fine che “sui social network intanto gli abitanti di Cremona hanno espresso tutto il loro rammarico e la loro preoccupazione dopo i fatti di sabato: tantissimi i video postati online e girati dai cittadini, così come tanti sono già i cremonesi che stanno usando l’hastag #jesuisCremona, un manifesto virale che sta facendo il giro della rete”.
Ed ecco la notizia inventata. A scoprirlo gli organi della controinformazione, spesso e volentieri più abili e capaci del mainstreaming, i quali rilevano che l’hashtag, copiato dall’ormai ossessivo #Jesuischarlie al momento della pubblicazione dell’articolo su Corsera era stato utilizzato una sola volta. E a prova di questo pubblicano l’elenco completo dei cinguetti su quell’hashtag.
Nelle ultime ore la Bandirali si è buttata sul concerto dei 99 Posse e ovviamente anche qui, stavolta qualcosa di vero c’è, scrive che il web si è di nuovo mobilitato per non far suonare il gruppo partenopeo dopo aver preso chiare posizioni antifasciste all’indomani del corteo.
Ma tornando a #JesuisCremona ci domandiamo se era il caso che il Corriere della Sera, che di figuracce ne sta facendo (l’ultima l’aver pubblicato e venduto un libro di vignette su Charlie Hebdo senza chiedere il permesso ma prendendole da internet) inventasse di sana pianta questa notizia. Forse non sarebbe stato più corretto informare meglio sulla vicenda di Cremona, partendo proprio dall’aggressione.
Un quotidiano che ha fonti così privilegiate perchè non ha posto le giuste domande, a chi di dovere, magari creando un altro hashtag riguardante l’aggressione di Emilio Visigalli: #ancoranessunarrestopertentatoomicidio.

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