Induzione al suicidio: è questa l’ipotesi di reato del fascicolo, senza indagati, che la procura di Ivrea ha aperto per la morte di Alain Fourrè, il 61 di Issiglio deceduto a causa di un digiuno purificatore per il quale anche la compagna Claire Guichard è ora ricoverata in ospedale.
A darne notizia il procuratore generale Giuseppe Ferrando che vuole vederci chiaro sulle pratiche della coppia francese e da anni residente nel paesino a ridosso dei monti. E soprattutto capire se in queste pratiche rituali fossero coinvolte altre persone.
Già, perché quello che ormai è chiaro agli inquirenti è che i due in quella stalla trasformata in appartamento a tre piani avessero allestito un vero piccolo tempio con spazio per un braciere, simboli e luoghi di preghiera. Pare anche, per quanto nessuno degli abitanti di Issiglio ha raccontato di averci partecipato, che organizzassero feste per la luna piena e percorsi di meditazione e purificazione tra i monti.
Ma resta ancora da capire, invece, cosa vi sia all’origine di questi loro comportamenti. Ovvero se i rituali che seguivano fossero di loro invenzione, forse elaborati attraverso letture varie, o se seguissero qualche setta che potrebbe dunque avere altri seguaci nella zona.
Un interrogativo quest’ultimo ancora da chiarire. A quanto pare la coppia aveva frequentato ed era conosciuta anche nella comunità di Damanhur, senza però farne parte. Al centro di Valdrocco Claire, infermiera che aveva studiato pratiche per curare attraverso i suoni, aveva tenuto anche dei corsi di canto e più volte la coppia comprava lì prodotti biologici. Ma nessuno sapeva delle pratiche rituali e dei digiuni purificatori che facevano nella loro casa.
Intanto è prevista per oggi l’autopsia sul corpo di Fourrè nella speranza di riuscire a fare luce sui misteri di una vicenda che ha scosso la tranquilla vita della Valchiusella.