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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Isis a Torino: arrestato Halili El Madhi

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Produceva materiale di divulgazione per la causa dello Stato islamico. Il tutto dietro l’apparenza di una normale quotidianità di ragazzo 23enne nella provincia torinese. Era questa la doppia vita di Halili El Madhi, arrestato dalla polizia nel corso di un’indagine sulla presenza di cellule dormienti dell’estremismo islamico nel nord Italia, che ha portato anche a 13 perquisizioni.
Halili, nato in Italia da famiglia marocchina, e residente a Ciriè era già noto alle forze dell’ordine in quanto nel 2015 aveva patteggiato una condanna a due anni per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo in relazione ad alcuni documenti redatti e pubblicati su internet che inneggiavano all’Isis.
Da allora Halili ha radicalizzato ulteriormente la sua posizione, intensificando l’attività di proselitismo e di indottrinamento, servendosi del web e stilando e diffondendo materiale di propaganda. In particolare gli agenti della Digos hanno trovato a casa del 23enne video con le gesta dei mujaheddin in Siria e Iraq, le esecuzioni dicivili occidentali, e gli attentati di Parigi e Bruxelles. Non solo. Halili possedeva molto materiale su predicatori dell’odio come Anwar Al-Alwaki, conosciuto anche come “il Bin Laden di Internet”, considerato uno dei padri spirituali della causa islamica e aveva creato e pubblicato sui social tre playlist con i messaggi del portavoce del Califfato Mohamed Al Adnani, tra cui quello quello diffuso nel settembre 2014 con l’ordine di scatenare la campagna del terrore in Europa che ha portato alle stragi compiute a partire dal gennaio 2015.
Nulla di tutto ciò però trapelava dalla sua immagine pubblica, quella di un ragazzo come tanti in una famiglia normale, che studiava e giocava a calcio, che si definiva mussulmano praticante. Eppure quello di Halili non è l’unico caso nella zona di Ciriè di giovani convertiti alla causa dell’Isis. Assieme a lui nel 2015 era stato arrestato anche Elvis Elezi, autore di messaggi e testi di propaganda sul web.
 

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