Torino un buon esempio di città particolarmente impegnata sul fronte climatico, anche nel difficile contesto del Covid. È quanto afferma l’associazione “Climate Change” nel suo report sull’azione climatica a livello locale. Torino ha ridotto le proprie emissioni del 44% tra il 1990 e il 2017, grazie allo sviluppo del settore terziario ma anche alle sue politiche di mobilità e alla decarbonizzazione della rete di riscaldamento.
Secondo lo studio mentre l’ambizione degli Stati nella lotta al cambiamento climatico ha dei limiti, ben 1.800 città hanno dimostrato risultati tangibili nonostante la pandemia. “Gli ultimi risultati dei comuni europei coinvolti nel Patto dei sindaci per il clima e l’energia, che rappresentano il 15% della popolazione europea, superano gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dagli Stati membri dell’Unione europea (-20% nel 2020), anche prima del scadenza”, sottolinea Ronan Dantec, presidente dell’associazione Climate Chance. “Questi risultati – precisa Dantec – richiedono sostegno continuo” a città e regioni e una loro “migliore integrazione nelle strategie nazionali”, che però finora mancano perché “gli Stati non stanno ancora integrando il potenziale di azione delle città e delle regioni nei loro piani nazionali”.
Un dato che soddisfa la sindaca Chiara Appendino che afferma: “Torino è, ancora una volta, tra le città europee più virtuose nella lotta ai cambiamenti climatici. Una Torino che, passo dopo passo, si sta trasformando da grigia a verde”. La prima cittadina ricorda poi alcune misure “green” come “le azioni intraprese per l’abbattimento delle emissioni di Co2 (-44,5% dal 1990), l’espansione del trasporto pubblico (in particolar modo con le nuove linee Metro), le nuove infrastrutture ciclabili, le pedonalizzazioni, la nuova mobilità in sharing, la nuova rete di ricarica per veicoli elettrici e la raccolta differenziata dei rifiuti”.
“Ma, se è vero che abbiamo fatto degli enormi progressi – conclude la sindaca -, è altrettanto vero che c’è ancora moltissimo da fare. Nei prossimi anni, cruciali per il suo futuro Torino non può e non deve tornare indietro, anzi, dovrà raccogliere questa eredità e rilanciarla ulteriormente. Questo, ne sono fortemente convinta, è quanto dobbiamo alle prossime generazioni”.