Sono scesi in piazza un’altra volta i commercianti di Torino, per continuare a ribadire le loro difficoltà nonostante la zona arancione che ha permesso alcune riaperture. Circa duecento esercenti del mondo della ristorazione, del catering e del turismo.
Più certezze è quello che chiede Ascom Torino, attraverso la presidente Maria Luisa Coppa. “Abbiamo bisogno che le istituzioni e il governo ci siano vicini, altrimenti sarà una situazione disperata. Abbiamo bisogno di aiuto”. “Si sono persi 180 miliardi a livello nazionale, secondo i dati di Confcommercio, i ristori sono valsi 37 miliardi, quindi 143 miliardi sono stato sulle spalle imprese e sull’esposizione bancaria”, ha sottolineato Coppa.
“Ci devono venire incontro, le nostre imprese non vogliono chiudere, non vogliono il reddito di cittadinanza, vogliono lavorare, vogliono dimostrare che il terziario è un grandissimo settore con una grandissima capacità di farcela. Siamo un paese turistico. A Cirio chiediamo attenzione sulla promozione turistica. Anche sul turismo il Piemonte e Torino ce la possono fare. Siamo imprenditori coraggiosi e seri”.
Ma soprattutto le imprese di Ascom chiedono certezza per poter programmare il futuro: “Vogliamo una data certa per ripartire. Basta pronostici. Abbiamo bisogno di lavorare”. Lo chiedono i lavoratori del mondo del commercio e del turismo che protestano a Torino.