11.3 C
Torino
giovedì, 24 Ottobre 2024

Il dito di Fassino finisce nel dehor di Palazzo di Città

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il dito di Fassino è l’argomento del giorno. Ne parla la gente in strada e sui tram,  ma soprattutto ne parlano soprattutto i politici torinesi nella pausa dei lavori sul Consiglio Comunale. Sì, perché basta trovarsi in piazza Palazzo di Città, nel dehor del bar frequentatissimo dai consiglieri, per assistere ad un “grazioso siparietto”. Da un tavolino all’altro, infatti, risuonano i commenti degli esponenti dei partiti.
C’è la maggioranza, che mai come ora fa fronte comune. «Fassino ha sbagliato, ma è stato fortemente provocato – sostiene Luca Cassiani del Partito Democratico – il suo è stato un gesto umano. La questione non ha nessuna importanza, sono ben altre le cose di cui bisogna parlare». Anche Giusi La Ganga la pensa sostanzialmente allo stesso modo. «Il sindaco ha fatto in modo che fosse costruito la stadio Filadelfia, a beneficio dei granata – dice – e si è presentato, lui bianconero, alla celebrazione del Grande Torino». E quel silenzio sul famoso dito alzato, prima negato e poi apparso nel filmato pubblicato su Youtube dal consigliere del Movimento 5 Stelle Vittorio Bertola? Cassiani e La Ganga glissano.
D’altra parte, c’è persino chi sostiene che quel gesto non esista, come i consiglieri del Pd Andrea Araldi e Gioacchino Cuntrò. «Io non ho visto nessun filmato e non ci tengo a vederlo» afferma Cuntrò, mentre il collega Araldi sprona a «spostare l’attenzione sul rispetto che andrebbe portato al primo cittadino, che peraltro aveva fatto un gesto di grande sportività». Gesto che invece, secondo Giuseppe Sbriglio dell’Unione di Centro, «Fassino non avrebbe dovuto fare, perché era palese che sarebbe andato incontro a provocazioni. Una volta lì all’inizio si è comportato anche bene, poi non ce l’ha fatta e ha reagito».
Meno loquace sulla faccenda, invece, Marco Grimaldi di Sinistra Ecologia Libertà, che prima pubblica sul suo profilo facebook il post: «La dico così: esasperato e provocato quanto si voglia, Fassino deve chiedere scusa. Perché sbagliare è umano ma ripetere l’errore, se non diabolico, è perlomeno stupido. ‪#‎PieroChiediScusa» e poi, un paio d’ore dopo, smorza i toni: «Il sindaco ha chiesto scusa e per me la faccenda è chiusa. Non è stato un bel gesto ed è stato brutto che non abbia detto spiegato subito la faccenda, ma errare è umano e non è successo niente di così grave».
Chi non si placa, invece, è Vittorio Bertola, il responsabile del video che ha scatenato il polverone. «Un personaggio politico come Fassino non dovrebbe permettersi di poter scendere a questi livelli – sostiene – La cosa più grave, però, è che abbia mentito, sostenendo che quel gesto non esistesse. In un Paese civile si sarebbe già dovuto dimettere».

 ©RIPRODUZIONE RISERVATA

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano