Surreale. È forse la prima parola che viene in mente quando i tuoi occhi finiscono per incontrare un post come quello pubblicato da Damiano Carretto.
In primis: chi è Carretto? Per i non torinesi si tratta di un consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle. Ribattezzato “il ribelle” perché spesso e volentieri non ha guardato in faccia nessuno, non risparmiando attacchi alla sindaca Chiara Appendino, su temi, ad esempio, come Olimpiadi.
Insomma un grillino duro e puro, si dice vicino ai centri sociali, ma si dice anche con simpatie in passato per il centrodestra. Ma al di là dei “si dice” preferiamo parlare del suo post “surreale”.
Scrive Damiano Carretto: “Pd e Lega in piazza fianco a fianco per il Tav. Quando gli appalti e i voti contano più del razzismo. (E se me lo chiedete, NO, non mi ricordo di essere mai sceso in piazza con la Lega)”.
Lasciamo perdere il capitolo “appalti”: nel caso il consigliere comunale sentisse puzza di bruciato su alcuni di essi dovrebbe, è il nostro consiglio, come minimo informare la Procura. Piuttosto concentriamoci sul con chi scendere in piazza o meno.
Probabilmente è vero: lui con la Lega in piazza non è mai sceso, ma si dimentica Carretto che il suo Movimento, lo stesso che lo ha portato a sedere in Sala Rossa, con quelli che lui (“voti contano più del razzismo”), in sintesi, definisce razzisti ci governa un Paese.
Alleati suoi Carretto, non lo dimentichi o ci dimostri che il Movimento Cinque Stelle a Torino è totalmente indipendente da quello nazionale.
Ma poi: se a Damiano Carretto non stanno bene i leghisti ha solo una cosa da fare per essere coerente e un vero compagno non occasionale: dare le dimissioni, lasciare il suo posto di consigliere comunale e il Movimento Cinque Stelle. E allora certi post sarebbero meno surreali.