Anche questa elezione non ribalta l’immagine di una Torino spaccata e divisa in due, dove la linea di demarcazione è ben netta. Perché se a un terzo dello spoglio delle schede Stefano Lo Russo è ben in testa in molte circoscrizioni sono due i territori in cui non riesce a sfondare.
La Circoscrizione 5 (Madonna di campagna e Vallette) e la Circoscrizione 6 (Barriera di Milano).
I quartieri più popolosi e poi periferici, quelli che da anni sono ritenuti tra i più difficili e problematici in città. Gli stessi che nel 2016 scelsero il Movimenti 5 Stelle di Chiara Appendino e che ora virano sulla destra che sostiene Damilano. Non tanto il candidato sindaco ma le liste che lo sostengono, in particolare Fratelli d’Italia e Lega. Nella sola Barriera Meloni e Salvini staccano il Partito Democratico di oltre 500 voti.
E in generale la coalizione di Damilano supera quella di centrosinistra di quasi 10 punti percentuali. Negli stessi quartieri anche il Movimento 5 stelle con Valentina Sganga supera la media del resto della città.
Insomma, la sensazione è che la città resta divisa e a chi sarà il nuovo sindaco il compito di provare a ricucirla.