Probabilmente per la maggior parte dei telespettatori di X Factor 10 quell’uomo sorridente con una folta chioma bianca era semplicemente il capo di una numerosa famiglia.
Ma chi conosce la storia d’Italia oppure semplicemente non si perde una puntata di “Chi l’ha visto?” è rimasto sbigottito nello scoprire che il papà di tre promesse della canzone è Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la quindicenne cittadina vaticana che nel 1983 sparì, rapita, aprendo così un capitolo del grande libro dei misteri del nostro Paese.
Le “Caroline”, così si chiama il gruppo composto da Rebecca, Salomè ed Elettra, sono salite sul palco per essere esaminate dai quattro giudici del talent show musicale. E le nipoti di Emanuela Orlandi hanno avuto successo, convincendo tutti quanti cantando “Shot and ladders” dei Korn. Nel corso dell’esibizione le telecamere catturavano le immagini di Pietro Orlandi abbracciato ai tre figli più piccoli. In verità nessuno ha cavalcato il caso di Emanuela, per far salire l’audience, o ha parlato dell’archiviazione dopo 30 anni, da parte del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatore della vicenda. Non si è neanche fatto accenno al film in uscita questi giorni di Roberto Faenza “La verità sta in cielo” che dovrebbe ricostruire tutta la storia dove si intrecciano segreti vaticani, banda della Magliana e servizi segreti. Film in cui reciterà Elettra Orlandi, una delle tre cantanti a X Factor.
Eppure, sui social chi ha riconosciuto Pietro ha gridato allo scandalo facendo scoppiare una bufera come se le tre ragazze non avessero diritto di inseguire un sogno perchè oscurato dalle ombre nere del rapimento della zia. Pietro Orlandi nel backstage era un normale padre emozionato per le figlie e non era a caccia di una notorietà che purtroppo suo malgrado ha, visto che non ha mai smesso di cercare la verità su quanto accaduto a sua sorella, quella ragazza con la fascetta che noi conosciamo solo attraverso i manifesti in bianco e nero dell’epoca con su scritto “Emanuela Orlandi, anni 15, alta mt 1,60 è scomparsa”, puntando anche il dito contro chi voleva che tacesse.