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martedì, 3 Dicembre 2024

“I tagli colpiscono i poveri”: le voci dalla piazza in protesta

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Moreno D'Angelo
Moreno D'Angelo
Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2007 nella redazione di Nuova Società e dal 2017 collaboratore del mensile Start Hub Torino.

Tra i manifestanti ci sono profili e provenienze politiche differenti. C’è chi si era opposto al Movimento 5 Stelle da subito e c’è invece chi aveva votato Appendino e ora è deluso. C’è Ivano, da oltre 20 anni impiegato amministrativo in Comune, che si dice preoccupato la Giunta che non incontra i sindacati per discutere di salario accessorio o su come intende riorganizzare la macchina organizzativa. «Cose mai viste da parte di un soggetto che sulla base di una mentalità qualunquistica non riconosce i corpi sociali».

Ci sono anche tre giovani impiegate nei servizi educativi: «Occorre investire sul lavoro». Maria precaria, dopo dieci anni di supplenze e un concorso, si dice sorpresa per questo queste difficoltà ma, anche se delusa, manifesta la sua piena fiducia nell’operato dei Cinquestelle: «Tagli ed esternalizzazioni sono conseguenza del passato della precedente amministrazione». Le altre due sono «deluse ma abbiamo ancora speranza in questa Giunta».

Tanti anche i presenti “illustri” in piazza Palazzo di Città per protestare contro i tagli della giunta Appendino. Su tutti i promotori, i sindacati, e i loro rappresentanti. Enrica Valfrè, segretaria del Cgil, parla ai manifestanti e alle istituzioni: «Chiediamo alla sindaca e alla giunta di aprire un confronto vero. Abbiamo problemi da sollevare e proposte da fare. Il bilancio di questa città, come è stato in passato, deve provare a intervenire sui cittadini più deboli, mentre con questi tagli avremo ricadute gravi sul futuro della città e anche sul breve periodo. Se la sindaca non si confronterà con noi decideremo come proseguire la nostra iniziativa».

Stesso registro quello di Gianni Cortese, della Uil: «Questo bilancio non fa scelte che aiutano i meno abbienti, ma toglie agevolazioni a 70mila famiglie, taglia su cultura e turismo e non fa sapere quale idea ha per la riorganizzazione della macchina comunale. Fare politica significa fare delle scelte, è troppo facile fare tagli lineari. Noi che abbiamo la rappresentanza sociale dei lavoratori non siamo per niente soddisfatti di questo modo di fare».

Domenico Lo Bianco, segretario della Cisl Piemonte, accusa la sindaca di «fare come i governi nazionali, che rifiutano il dialogo. Questo modo di fare significa non trovare soluzioni, né avere pianificazione e sviluppo. Questa giunta non ha nessuna coerenze né attenzione ai giovani, agli anziani, ai poveri e ai disagiati. E’ miope e non si rende conto che la città richiede equità, giustizia e lavoro. E’ la terza volta che Appendino si sottrae al confronto. A questa giovane sindaca dico di fare attenzione alla propria città».

Presente in piazza anche Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom, che sottolinea come non sia stato corretto l’indirizzo rispetto alle precedenti amministrazioni: «Forse in questi anni avremmo dovuto farne di più di manifestazioni, anche perché i servizi non hanno cominciato a tagliarli quest’anno. Oltre alle ragioni riportate dai comunicati noi ne abbiamo anche qualcuna in più: se c’è amministrazione e silente nei confronti delle vicende industriali e del futuro dell’auto è questa. Quella precedente, invece, era plaudente. E’ un buon motivo in più per noi per essere presenti qui oggi».

Presente in massa il Partito democratico, che ha appoggiato ufficialmente la manifestazione. Secondo il suo capogruppo, Stegano Lo Russo, «La sindaca ha messo d’accordo tutte le forze di minoranza del consiglio, adesso tutti i lavoratori e a breve metterà d’accordo tutta la città, che lavora e produce e non si sente rappresentata da una gestione della cosa pubblica inefficiente e arrogante e da una modalità di relazione che sta facendo emergere l’incoerenza e l’incapacità di gestire la città del Movimento 5 Stelle». Timbro duro anche quello di Mimmo Carretta: «L’assessore Rolando che si comporta come un chirurgo in sala operatoria con la mascherina sugli occhi invece che sulla bocca, operando tagli senza un disegno complessivo. Tagli del 30% su sport, cultura e turismo con l’eliminazione di sgravi. Sono operazioni di macelleria sociale». Monica Canalis parla di un momento di svolta: «Finalmente la città dimostra di svegliarsi a fronte dei tagli drastici di questa giunta che non tengono presenti i bisogni dei più deboli. La manifestazione dei sindacati, che è il sintomo del malumore dei cittadini, è il simbolo dell’inizio del risveglio di Torino». Meno dura Elide Tisi, che tuttavia sottolinea l’importanza dell’ascolto: «Abbiamo dichiarato la nostra adesione perché pensiamo sia importante ascoltare i lavoratori in una fase difficilissima e mettere al centro di questa città le politiche del lavoro. Bisogna dare risposta sia alle rivendicazioni pratiche che alle strategie per il futuro».

Da Roma sono arrivati anche i parlamentari piemontesi. Stefano Esposito non fa sconti: «Purtroppo quello che sta emergendo è quello che si poteva sospettare. Questi signori sono abilissimi nel fare propaganda e costruire notizie non vere e per fare opposizione si deve partire da questa consapevolezza, altrimenti si pensa di relazionarsi con soggetti che fanno politica in modo ordinario, mentre questi fanno politica in modo truffaldino. Secondo me la luna di miele non è ancora finita, almeno per altri nove o dieci mesi. Noi dobbiamo continuare a far capire chi sono questi soggetti». Anche per Paola Bragantini ci sono evidenti problemi: «Quando le promesse in campagna elettorale sono così grandi altrettante sono le proteste quando le richieste vengono dimenticate e questo è il caso della giunta torinese. La sindaca accampa scuse, mentre abbiamo tagli e aumenti delle tariffe. La partecipazione è significativa e parla da sola: molti di quelli che sono in piazza probabilmente hanno anche votata. Dobbiamo fare un attento monitoraggio degli atti dell’amministrazione. Siamo preoccupati per questa gestione, a partire dagli atti concreti».

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