11.3 C
Torino
giovedì, 24 Ottobre 2024

Gtt, Salta l’approvazione del piano industriale. La Regione: “Appendino decida cosa fare”

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Fumata nera per il bilancio Gtt. L’assemblea dei soci che si è riunita questa mattina per votare il bilancio di esercizio 2016 e il piano industriale non ha espresso il suo voto e la seduta appena aperta è stata subito sospesa.
A fermare i lavori, decisivi per conoscere il futuro del Gruppo Torinese Trasporti, la Regione Piemonte che ha chiesto maggiori chiarimenti sulla documentazione presentata, prima di procedere a stanziare 60 milioni promessi per il rilancio del gruppo, che ha bisogno di circa 140 milioni per garantire la propria sopravvivenza.

«Serve senso di responsabilità per evitare il peggio a Gtt, il Comune di Torino non perda altro tempo. Ribadiamo la necessità di istituire un tavolo di confronto permanente che segua l’evolversi della situazione, in grado di dare le informazioni necessarie ai lavoratori in una fase così delicata per l’azienda. La sindaca Appendino decida in fretta cosa vuole fare, si tratta di un passaggio obbligatorio, il Comune è il socio unico dell’azienda. Ora una decisione è improcrastinabile» hanno dichiarato congiuntamente il capogruppo del Pd in Regione e segretario regionale Davide Gariglio, la presidente della commisione trasporti Nadia Conticelli e il segretario metropolitano Mimmo Carretta.

Per gli esponenti Dem «ha fatto bene il vicepresidente Reschigna a chiedere tutte le garanzie al Comune, non è pensabile chiedere risorse senza dire come si intende far fronte alla grave crisi in corso. La Regione è disponibile a compiere ulteriori passi avanti, ma serve un percorso chiaro e soprattutto condiviso e sostenibile per il futuro dell’azienda. Il Comune, che è il proprietario dell’azienda, deve decidere».

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano