Un giovane detenuto di origine africana si è tolto la vita intorno alle 8 di questa mattina impiccandosi nella cella del padiglione B, nella sezione “nuovi giunti” del carcere Lorusso e Cutugno di Torino. L’uomo era stato arrestato mercoledì per un furto ed era in attesa dell’udienza di convalida. Gli agenti hanno provato a rianimarlo ma non c’e stato nulla da fare.
Si tratta del 72esimo suicidio in cella nel corso di quest’anno. “Ogni suicidio rappresenta il fallimento non solo della comunità penitenziaria ma di tutta la collettività. Giovani, spesso soli sul territorio con storie faticose e vite ai margini, spesso alla prima carcerazione per reati bagatellari verso i quali si aprono con troppa facilità le porte del carcere per non riaprirsi mai più alla via” ha dichiarato Monica Gallo garante dei detenuti del comune di Torino. Mentre l’assessora ai rapporti col sistema carcerario della Città di Torino Gianna Pentenero ha osservato “l’urgenza di un confronto col governo per interventi urgenti e improrogabili. L’impegno di tutti, amministrazione, Provveditrice dell’Amministrazione Penitenziaria e Direttrice, in raccordo e a sostegno dell’operato della Garante per le persone private della libertà personale del Comune di Torino, per il nostro istituto va nel senso di rieducazione e di riabilitazione che prescrive la Costituzione. Consideriamo la detenzione una parentesi dalla quale affacciarsi a un nuovo percorso di vita. Sapere che lì può finire una vita, lascia sgomenti”