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giovedì, 24 Ottobre 2024

Genova paralizzata per lo sciopero dei mezzi pubblici. Ora pericolo Gtt a Torino

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Genova paralizzata per il quarto giorno di sciopero dei mezzi pubblici. L’azienda locale dei trasporti, l’Amt, è al centro di una disputa che sta mettendo in ginocchio l’intera città.
I sindacati e i dipendenti protestano contro la possibile privatizzazione dell’azienda.
La scintilla: una delibera sulla gestione della società partecipate dall’ente, che in realtà, secondo i sindacati nasconderebbe un’entrata di soci privati nell’Amt.
Da qui un braccio di ferro con il sindaco Marco Doria, con interruzione del tavolo delle trattative e il rischio che anche in altre città, ad esempio Torino con la Gtt, come spiega Andrea Gatto, sindacalista Faisa-Cisal e leader della protesta: «Genova è la scintilla di un incendio che si espanderà in tutta Italia – dice – ora devono essere i sindacati generali a diffondere le fiamme nelle altre città». Per questo nel capoluogo ligure è arrivata una delegazione da Roma «La questione di Genova – ha spiegato Danilo Caruso, della Filt-Cgil Roma-Lazio – è una questione nazionale. I lavoratori sono vittime come i cittadini».
«Da Roma siamo orgogliosi di voi e vogliamo portare avanti la proposta di far pagare a tutti i ferrotranvieri italiani le multe derivanti dalla precettazione» conclude Caruso.
Dicevamo quarto giorno di protesta. E trai manifestati spunta anche Beppe Grillo: «Dobbiamo alzare la testa, questa è una battaglia epocale -ha commentato – che deve cominciare da qui ed essere seguita da tutte le città italiane».
«Si stanno vendendo tutto – ha aggiunto Grillo – sarà una lotta all’ultimo sangue, ci giochiamo tutto a partire da Genova».
«Il piano industriale di Amt devono deciderlo i lavoratori con un azionariato diffuso. Ormai i sindacati non hanno più ragione di essere» ha concluso.
Intanto il sindaco di Genova nega che ci sia l’intenzione di privatizzare la società.
«Il Comune di Genova non vuole e non privatizza Amt. E’ falso dire il contrario – tuona Marco Doria – L’azienda deve avere i conti in equilibrio, non può fallire, abbiamo il dovere di salvarla».
«Vivo questa situazione – continua il primo cittadino – con grande senso di responsabilità e grande impegno. Sono stato coerente con le mie idee, si devono salvare i beni pubblici».
La protesta va avanti comunque e la procura di Genova ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando l’interruzione di pubblico dopo un’informativa della questura genovese.

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