A Genova doveva andare tutto il Movimento Cinque Stelle, come annunciato dal palco di Roma durante la festa al Circo Massimo, ma ieri i grillini han fatto dietrofront e hanno deciso di non andare più ad aiutare la popolazione genovese, sostenendo di non volersi prestare a passerelle.
Stamattina nella città sommersa dal fango dell’alluvione si è presentato solamente Beppe Grillo, genovese che prima o poi avrebbe dovuto far ritorno a casa. Intorno a mezzogiorno il comandante grillino si è fatto vedere in viale Brigata Liguria, dicendo: «Non sono qui per fare passerella. Il problema è che la politica ha fatto la politica».
Parole ritenute non solamente come già troppe volte sentite, ma anche fuori luogo, visto il disperato contesto, non disponibile, quantomai in questi giorni, ai comizi e alle urlate di chi vorrebbe succhiare la rabbia per candidarsi a rappresentante una disperazione, oggettivamente, non sussumibile da nessun movimento o partito politico.
L’accoglienza a Grillo, difatti, non è stata così osannata, come Beppe avrebbe voluto, per prestarsi nuovamente al ruolo di “salvatore della patria”. Il comico diventato politico è stato contestato dai cittadini presenti in viale Brigata Liguria. Un ragazzo gli ha urlato: «Vieni a spalare invece di parlare», da lì ne è nato un polemico diverbio. Grillo ha pensato bene di riaccendere il suo scooter e andare via.