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venerdì, 18 Ottobre 2024

Gay, divorziati e famiglia: ecco il questionario di Papa Francesco

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Una consultazione rivolta a tutta la Chiesa sui temi più delicati e attuali. In preparazione del Sinodo sulla famiglia che si terrà fra poco meno di un anno, ad Assisi dal 5 al 19 ottobre, Papa Francesco ha deciso di ascoltare tutte le voci, a cominciare da quelle dei fedeli.
Questa sarà la prima parte di un processo che porterà ad un altro Sinodo, già fissato per il 2015, anche questa, una novità del pontificato di Papa Bergoglio. Ossia un questionario sul tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”.
Ci saranno 38 domande che riguardano i temi più diversi: dalle unioni gay e alla possibilità di adozione, alle questioni che riguardano le persone divorziate e anche quelle risposate, in modo particolare per quanto riguarda la possibilità di accostarsi ai sacramenti. Sempre più sentito anche il tema delle coppie di fatto, ossia di coloro che, pur potendolo fare, decidono di non sposarsi
A pochi giorni dalla Settimana sociale dei cattolici che, a Torino, si è occupata della famiglia, il dibattito nel mondo cattolico si prepara ad un percorso che porterà al sinodo straordinario di Assisi e a quello del 2015.
Il tutto partendo dalla comprensione, da parte della Chiesa del fatto che, anche nella continuità della dottrina cattolica, su cui non ci saranno cambiamenti, è invece necessario un nuovo atteggiamento pastorale per affrontare le questioni che si pongono in una società sempre più complessa e frammentata e in cui le stesse risposte della Chiesa, ha spiegato – nel corso della presentazione – l’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte che del Sinodo sarà il segretario, dovranno partire dall’ascolto: «Dei problemi che vivono tante famiglie, senza mettere la testa sotto la sabbia e, anzi, manifestando vicinanza e proponendo in modo credibile la Misericordia di Dio e dalla bellezza di rispondere alla sua chiamata».
Sempre monsignor Forte sottolinea che questa non è un’iniziativa: «contro qualcuno», ma quello di presentare la proposta cristiana di famiglia: « sempre ed esclusivamente a favore della dignità e della bellezza della vita di tutto l’uomo in ogni uomo, per l’intera società». Il che non vuol dire affatto che potranno essere pronunciati solo dei “sì”, ma necessariamente anche dei “no”. «Per la Chiesa – spiega Forte – il messaggio fondamentale è quello del matrimonio tra uomo e donna, ma ciò non significa discriminare altri».

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