di Bernardo Basilici Menini
Nove imputati nell’indagine sulle irregolarità nella presentazione delle liste del Partito Democratico alle ultime elezioni regionali del Piemonte hanno chiesto di patteggiare, chiedendo pene che oscillano tra i cinque e i dodici mesi. Adesso spetterà alla procura valutare la situazione per esprimere il proprio eventuale consenso e pronunciarsi nell’udienza aggiornata al prossimo 2 marzo.
A margine delle richieste è arrivato il commento di Maurizio Basile, difensore di uno degli indagati, l’ex consigliere provinciale del Partito Democratico Pasquale Valente, che ha affermato come sia opportuna «una pena minima per fatti minimi».
In giornata, inoltre, il giudice ha respinto la proposta di sei cittadini elettori, tra cui Alberto Morano, candidato di centrodestra al comune di Torino, e Marco Bava, noto come il “disturbatore” delle assemblee Fiat, di costituirsi come parte civile nell’ambito del processo. La richiesta sarebbe stata infatti fatta tardivamente.