11.2 C
Torino
mercoledì, 23 Ottobre 2024

Famiglia e legge naturale

Più letti

Nuova Società - sponsor
Redazione
Redazione
Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

di Vittorino Merinas
Ottobre è prossimo e con esso la prima sessione d’un Sinodo che si concluderà solo nel 2015, ad indicare la rilevanza del tema che sarà dibattuto, che concerne direttamente la vita del credente, la sua quotidianità affettiva e sessuale. Il perdurante contrasto tra l’insegnamento chiesastico ufficiale e la pratica usuale e generalizzata dei credenti non aveva bisogno della conferma che è giunta dall’indagine voluta da papa Francesco. Un contrasto da sempre accantonato su cui l’odierna sensibilità chiede chiarezza..
Non è pensabile che i credenti, nella loro stragrande maggioranza, siano dei peccatori ostinati..Piuttosto si direbbe che la chiesa -o chi la guida- inetta a percepire le richieste del presente in cui più che navigare bordeggia, permane una medievale fucina di peccati, soprattutto sessuali, al punto che molto clero in attività pastorale, consapevole della loro insostenibilità, nel confessionale sull’argomento tace o facilmente assolve. Forte, dunque, la speranza d’un Sinodo non di pura accademia. Ormai non sono più ammessi semplici maquillages o parole nuove per far trangugiare una zuppa vecchia. Zuppa perché nella dottrina cattolica su famiglia e sesso è evidente un vasto eclettismo: da fraintendimenti sulla vicinanza del Regno di Dio e sul valore salvifico del sacrificio ad elementi di filosofie più o meno consistenti in voga nei primi secoli del cristianesimo.. Qui si deve affondare il bisturi e sceverare ciò che è spurio rispetto al vangelo e ingiustamente turba le coscienze e grava sulla vita dei credenti. Presumibilmente non basterà un Sinodo, ma almeno sia un inizio che confermi la raggiunta coscienza d’una parte cospicua del magistero ecclesiastico dell’improcrastinabilità di riconoscere l’inconsistenza di certo insegnamento.
Brilla tra le adozioni di concetti altrui e d’altri tempi, quello di “legge naturale”, su cui la chiesa fonda tanta sua dottrina, in specie quella su matrimonio e sessualità. Un concetto che la mentalità contemporanea ignora o contesta, come riconosce la stessa traccia vaticana per il lavoro sinodale: “L’insegnamento della chiesa su matrimonio e famiglia necessariamente implica il concetto di legge naturale, oggi, per il diverso contesto culturale, altamente problematico se non del tutto incomprensibile.” In base a tale concetto le cose sarebbero ordinate secondo un piano voluto da Dio a cui la volontà umana deve conformarsi. Quanto alla sessualità umana essa deve essere sempre e in ogni singolo atto orientata alla riproduzione, in un rapporto monogamico ed indefettibile d’un uomo e d’una donna. Evidente la discrepanza con la comune visione e pratica, tanto più se, come sottolinea la traccia preparatoria, si afferma che“ la legge naturale risponde alla necessità di fondare i diritti umani sulla ragione”. Nella dottrina cattolica sulla sessualità la ragione non fa quasi capolino né s’accorge che la specie umana si è riprodotta nei modi più disparati non necessariamente monogamici e senza avvertire l’imperativo di orientare ogni singolo rapporto sessuale alla generazione.
Ciò, però, non turba una chiesa convinta che l’umanità fin dal suo inizio abbia deragliato dai binari posti da Dio. Neppure la smuove la realtà d’una natura che da sé sviluppa costantemente nuove forme di vita. Infatti, sebbene la chiesa abbia accolto il principio evolutivo, lo ha addomesticato con l’idea d’un progetto-guida divino. Né, infine, la disturba la scienza che della natura penetra ormai le componenti più elementari, disaggregandole e ricomponendole in modi nuovi, magari discutibili, ma che mettono in questione il concetto di naturalità così tenacemente difeso. Con questa innegabile realtà dinamica la chiesa deve misurarsi, proponendo un vangelo libero da intromissioni filosofiche: un messaggio di vita che va oltre i tempi e le culture. Natura e scienza pur libere non rifiutano un’anima. La Bibbia non è scienza né la scienza è infallibile. Possono, però, darsi mano e facilitare il cammino dell’uomo. Sì la Bibbia, ma con un’attenzione positiva alla scienza
La sfida che attende il prossimo Sinodo è grande e le conseguenze della sue conclusioni saranno pesanti. E’ in gioco la credibilità della chiesa nella cultura occidentale ora, e, col tempo, anche in quelle da cui oggi attinge nuovi adepti.

- Advertisement -Nuova Società - sponsor

Articoli correlati

Nuova Società - sponsor

Primo Piano