di Moreno D’Angelo
«Ho sbagliato indirizzo» con questa battuta Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ha tagliato corto con i giornalisti che lo aspettavano fuori da un palazzo in via Rovani, una delle tanti residenze milanesi di Silvio Berlusconi. Poi ha aggiunto, riferendosi alla fede comune calcistica con il Cavaliere: «Abbiam parlato di Milan. Non mi interessano alchimie». Invece Silvio Berlusconi ha definito l’incontro con il leader del Carroccio simpatico e cordiale. Al centro della discussione tra i due non c’era certo il futuro di Pippo Inzaghi, allenatore dei rossoneri, ma piuttosto le alleanze in Veneto tra Forza Italia e Lega. Patto che se nascesse potrebbe estendersi, nelle prossime consultazioni regionali, in Toscana e Liguria. Partita ancora tutta da giocare. Ironia della sorte si spera che Verona non diventi fatale per il Cavaliere anche sul piano politico: resta aperto il rebus del sindaco di Verona Flavio Tosi pronto a mischiare le carte candidandosi a governare il Veneto nonostante Lega e il centro destra abbiano scelto Luca Zaia. «Ricandidato dal Carroccio all’unanimità. E chi non sostiene Zaia – sostiene Salvini – può ritenersi fuori dalla Lega».