Tanti applausi dalle persone comuni, ma dimenticati dalle istituzioni. La denuncia degli infermieri, che hanno e stanno combattendo in prima linea contro il Coronavirus.
“A marzo dicevano che avrebbero aumentato i nostri stipendi e invece a maggio gli eroi sono gia’ dimenticati”, spiega Francesco Coppolella, segretario regionale del sindacato degli infermieri Nursind, che stamattina insieme a una cinquantina di suoi colleghi infermieri ha organizzato un flash mob in piazza Castello, a Torino, davanti alla sede della Regione Piemonte.
Gli infermieri, con le catene ai polsi, si sono stesi per terra ricordando in questo modo i colleghi morti in Italia durante l’emergenza Covid. “Non ci avete fatto i tamponi – ha detto il sindacalista – abbiamo indossato sacchi della spazzatura e pannoloni sotto le tute, perdendo la nostra dignità. A noi è toccato disinfettare i morti, a volte fare i sacerdoti. Siamo stati lontani dalle nostre famiglie, molti di noi sono stati abbandonati, ma nonostante tutto abbiamo continuato a lavorare, in prima linea tirando l’Italia fuori da questo pantano”.
Il sindacato Nursind osserva anche come ora che i contagi sono in calo e il lockdown è finito tutta l’attenzione per la loro categoria non c’è più: “A maggio è finito tutto, gli eroi sono stati dimenticati. Ora onoriamo le perdite che abbiamo avuto, con 40 bare. Sono le cicatrici che ci portiamo dietro e che nessuno ci risarcirà.
Un messaggio espresso anche nella lettera che hanno inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Premier Giuseppe Conte e al Governatore piemontese Alberto Cirio: “Quelli che fino a ieri chiamavate eroi li avete già dimenticati- si legge nella . Per gli infermieri è saltato lo stato di diritto. Ci avete abolito ferie, congedi e la quarantena preventiva facendoci diventare untori dei nostri colleghi, dei pazienti e delle nostre famiglie”. Mentre sulla questione delle indennità gli infermieri tuonano: “Quattro euro lordi per un turno in terapia intensiva. E’ ridicolo”.