«Vi siete dimezzati lo stipendio come vi eravate impegnati in campagna elettorale?». Un volantino del coordinamento sindacato CSA (Regioni Autonomie Locali di Torino) denuncia quelli che definisce “i miracolati della politica in Comune”. «Ci rivolgiamo – si legge nel documento – ad Appendino, quella di 26 anni , quella definita da Fassino nel 2011 come Giovanna d’Arco, per chiedere che scriva una lettera all’ANAC di Cantone (autorità anticorruzione) per chiedere se tutto ciò è regolare?».
Per miracolati si intendono i rappresentanti che occupano gli scranni in Comune «anche quelli semi rivoluzionari e legalisti», viene precisato, che acquisiscono senza concorso, senza pagelline, senza selezione un aumento pari circa 10/12 dei rinnovi contrattuali.
Polemicamente ci si chiede di «guardarsi in casa propria prima di fare mozioni per una produttività assegnata con super pagelline per una cifra lorda pari a meno della metà di quella elargita al mese ai vari collaboratori degli assessori della sindaca che corrisponde a circa 400 euro lordi all’anno».
Viene inoltre stigmatizzato sul fatto che nessuna norma prevede tali emolumenti per i dipendenti staffisti. «Figure assunte senza concorso» per le quali il CSA si chiede «se abbiano la comprovata professionalità nelle materie di competenze come previsto nella normativa?». In clima di par condicio il CSA chiarisce come anche con la precedente Giunta aveva pubblicato gli aumenti di stipendio dei dipendenti collaboratori di sindaco e assessori.