Una vita per l’arte quella del direttore d’orchestra Claudio Abbado.
Si è spento a 80 anni nella sua casa di Bologna a causa di un brutto male che lo affliggeva ormai da anni.
Claudio era nato a Milano il 26 giugno del 1933, figlio del violinista Michelangelo e poi vicedirettore del Conservatorio “Giuseppe Verdi” del capoluogo lombardo, e di Maria Carmela Savagnone, pianista e scrittrice.
Nel 1955 si era diplomato in pianoforte e direzione d’orchestra presso il Conservatorio di Milano. Ha vissuto per la musica e per la cultura. Aveva iniziato nel 1958 la sua attività di direttore in Italia e all’estero, direttore della Scala dal 1968 al 1986, fino al 1991 della Staatsoper di Vienna, e fino al 2002 ha diretto la Berliner filarmoniker orchestra, per poi dedicarsi alla Chamber orchestra of Europe.
Nel 1986 aveva fondato, per valorizzare i giovani musicisti, la Mahler Jugendorchestra, nel 2003 l’Orchestra del Festival di Lucerna e nel 2004 l’Orchestra Mozart di Bologna.
«L’arte come modello di libertà, l’uguaglianza contrapposta al divismo, l’impegno politico non espresso ma “leggibile” dagli ascoltatori particolarmente attenti, nei pezzi che scelgo e nel modo in cui li dirigo». Questa la sua missione, come aveva scritto lui stesso nel libro “Musica sopra Berlino”.
Uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi, come è stato definito, il 30 agosto del 2013, era stato nominato senatore a vita da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in quanto «personalità da considerarsi portatrici di curricula e di doti davvero eccezionali, come attesta il prestigio mondiale di cui sono circondati».
Sempre in prima fila contro i tagli alla cultura, tanto che si scontro con l’allora ministro Sandro Bondi definendolo «una pura dimostrazione di ignoranza».
Il suo sogno: «Vorrei che si affermassero sempre più le convinzioni che ispirano il nostro modo di lavorare: studiosi, politici, artisti, organizzatori, responsabili e semplici cittadini possono, insieme, determinare una reale collaborazione tra arte, scienza ed etica».
Una vita per la cultura, come detto, tanto che nel 1972 creò i Concerti per studenti e lavoratori, per avvicinare alla musica classica anche le classi meno abbienti.
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