Sede legale in Olanda, quella fiscale in Gran Bretagna. Un altro nome, per una riorganizzazione approvato dal consiglio di amministrazione durante l’assemblea più difficile e decisiva degli ultimi anni.
Fiat Chrysler Automobiles, la “Fca”, è il marchio della nuova governance, con una nuova struttura societaria.
«La nascita di Fiat Chrysler Automobiles segna l’inizio di un nuovo capitolo della nostra storia – spiega John Elkann, presidente di Fiat – Il viaggio che è iniziato più di dieci anni fa con la ricerca di soluzioni che assicurassero a Fiat il proprio posto in un mercato sempre più complesso è culminato nell’unione di due organizzazioni, ognuna con una grande storia nel panorama automobilistico ma con caratteristiche e punti di forza geografici differenti e complementari. FCA ci permette di affrontare il futuro con rinnovata motivazione ed energia».
Le azioni FCA saranno quotate sia a New York che a Milano.
Come detto il nuovo gruppo avrà la sede fiscale in Gran Bretagna. «Questa scelta – affermano dalla FCA – non avrà effetti sull’imposizione fiscale cui continueranno ad essere soggette le società del Gruppo nei vari Paesi in cui svolgeranno le loro attività».
«Il viaggio che è iniziato più di dieci anni fa con la ricerca di soluzioni che assicurassero a Fiat il proprio posto in un mercato sempre più complesso – sottolinea ancora Elkann – è culminato nell’unione di due organizzazioni, ognuna con una grande storia nel panorama automobilistico, ma con caratteristiche e punti di forza geografici differenti e complementari».
«FCA – conclude Elkann – ci permette di affrontare il futuro con rinnovata motivazione ed energia».
Il vincitore è comunque l’amministratore delegato di Fiat e presidente di Chrysler Sergio Marchionne: «Oggi è una delle giornate più importanti della mia carriera in Fiat e Chrysler – dice – Possiamo dire di essere riusciti a creare basi solide per un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze e di competenze allo stesso livello della migliore concorrenza».
«Cinque anni fa – continua Marchionne – abbiamo iniziato a coltivare un sogno di cooperazione industriale a livello mondiale, ma anche un grande sogno di integrazione culturale a tutti i livelli. Abbiamo lavorato caparbiamente e senza sosta a questo progetto per trasformare le differenze in punti di forza e per abbattere gli steccati nazionalistici e culturali».
«Ora possiamo dire di essere riusciti a creare basi solide per un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze e di competenze allo stesso livello della migliore concorrenza. L’adozione di una struttura di governance internazionale e le previste quotazioni, che miglioreranno l’accesso del Gruppo ai mercati globali con evidenti vantaggi finanziari – conclude – completeranno questo progetto».
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