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mercoledì, 4 Dicembre 2024

Duemila studenti in piazza aprono l'autunno di lotte

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

«Renzi, Giannini, come la Gelmini» è questo il grido degli studenti piemontesi scesi oggi in strada. Un  corteo colorato, ma allo stesso tempo determinato ha percorso le strade del centro di Torino il 10 ottobre, giornata di mobilitazione nazionale per le scuole. Con più di duemila studenti, la metà secondo la Questura, il capoluogo piemontese ha dato il suo contribuito. “Scuola per tutti precarietà per nessuno”, recita lo striscione in testa al corteo partito dalla piazza Arbarello, luogo storico per tutti i movimenti studenteschi torinesi.
Viene chiesto il diritto allo studio contro il governo Renzi che ha messo ulteriormente in ginocchio il Paese. C’è determinazione, come detto, e non solo da parte degli studenti, ma anche degli insegnanti precari dei Cobas, anche loro senza certezze e al fianco dei ragazzi che di solito si trovano dall’altro lato della cattedra. Tutti insieme in un unico serpentone umano che tra grida, slogan e striscioni si muove lento tra le vie del centro, passando per via Pietro Micca, piazza Castello e via Po. Anche il Palazzo della Regione non è sfuggito alla manifestazione, sul quale gli studenti hanno affisso dei cartelloni ironici sui quali si fa riferimento alla sevndita della scuola e dell’istruzione italiana, dalle materie di latino e greco fino a lettere e filosofia, con prezzi bassi, anzi bassissimi. Alla  fine, il corteo è arrivato al Teatro Regio, dove il 17 e 18 ottobre si svolgerà il summit dei ministri europei per la disoccupazione giovanile. Qui gli studenti hanno dato fuoco ad alcuni cartonati che rappresentavano i volti di Berlusconi, dell’ex ministro Gelmini, del ministro Giannini e del premier Renzi, tra gli applausi generali. Ed è proprio in occasione del summit al Regio che gli studenti  torneranno poi in piazza per le tre giornate calde di Torino, 16, 17 e 18 ottobre. Perché gli anni passano, le legislazioni cambiano, ma la crisi resta e i problemi sono sempre gli stessi.
Alla fine del corteo, i manifestanti si sono radunati davanti al Teatro Regio, dove hanno organizzato un’assemblea. Tra loro anche i lavoratori della Cgil.
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