Se in Parlamento il percorso dello Ius Soli appare ancora fermo in un limbo legislativo, non solo per la ferma opposizione delle forze di centrodestra ma anche per le divisioni interne alla maggioranza di governo, sui territori invece se ne continua non solo a parlare ma il tema si trasforma in arte e strumento attraverso cui dare nuova vita ad un bene confiscato.
È il caso del ContestArt, la call per artisti su tema cittadinanza e ius soli che si volgerà a Torino dal 29 novembre al 6 dicembre, al Performing Media Lab, un bene confiscato alla criminalità organizzata nel quartiere di Barriera di Milano, gestito dall’associazione di promozione sociale ACMOS.
«Il progetto di riutilizzo sociale del bene – racconta Diego Montemagno presidente Acmos – è dedicato alla memoria di due vittime di mafia, Peppino Impastato e Mauro Rostagno, e ispirato alla figura e alle opere dello scrittore Emilio Salgari. Il bene, confiscato ad un usuraio, è diventato oggi il Performing Media Lab, un’officina di riflessione e di azione educativa, attraverso l’organizzazione di mostre, incontri, eventi a forte vocazione sociale. L’idea è quella di realizzare un laboratorio artistico permanente che offra ai giovani la possibilità di avere a disposizione un luogo dove acquisire o sviluppare competenze relative ad alcune tecniche artistiche, avendo accesso al know how di giovani esperti e a macchinari appositi, e di poter esporre i propri elaborati all’interno del bene, implementando così l’offerta culturale del territorio».
L’iniziativa di una call for artist sul tema dello Ius Soli nasce nel marzo 2018 proprio da un’idea dell’associazione Acmos e il settore eventi e comunicazione delle librerie Feltrinelli di Torino nell’ambito della presentazione del corto “Io sono Rosa Parks”, evento organizzato da “Il razzismo è una brutta storia” e Italiani senza cittadinanza in occasione della giornata mondiale contro il razzismo.
«L’incontro tra arte e tematiche sociali è il cuore del Performing Media Lab, uno spazio in cui l’arte si fa politica – sottolinea Martina Mion responsabile del bene confiscato – il festival contestArt sul tema dello ius soli intende infatti dare un’opportunità a chi lotta quotidianamente per il riconoscimento dei propri diritti di esprimersi e comunicare liberamente il proprio pensiero e le proprie emozioni».
Tanti i temi che saranno trattati, dall’identità all’integrazione culturale, dalla Costituzione Italiana all’Europa, dall’odio all’ironia, sia nella varietà delle forme d’arte e delle tecniche artistiche utilizzate come performance poetiche e interventi musicali, ma anche sculture, stampe e calligrafie. Abbiamo voluto riportare all’attenzione del dibattito pubblico il tema della cittadinanza e dello Ius Soli, attraverso il personale punto di vista di chi vive la condizione di “italiano di seconda generazione” sulla propria pelle, e in generale di tutti coloro che si interrogano sul tema e vogliono contribuire alla riflessione attraverso la propria creatività e il mezzo artistico.
Tra gli artisti che hanno partecipato al Contest, presentando una o più opere: MaramQaisi, RubènDarìo Mainardi, Fedoua El Attari, associazione CreaTOri d’ingegno, collettivo Babazöna, band Diraman, Valerio Perino, Islam Said Mahdy, Pablo Mesa Capella, Benny Nonasky, Manuela Marchisio, Orlando Cristiani, AshtiAbdo, Giacomo Ceste, HalimaHanafi e una classe seconda della Scuola media “V. Alfieri” di Montafia (AT).