Le scuole non riapriranno mercoledì, come si pensava e sperava, in Piemonte. Stop delle lezioni ancora per una settimana. Fino all’8 marzo. Lo ha deciso il presidente della Regione Alberto Cirio «a fronte della richiesta di cautela espressa da medici e pediatri e dai tecnici dell’Unità di crisi».
La proroga è stata decisa con una ordinanza firmata da Cirio dopo aver sentito il Ministero della Salute.
Il presidente ha spiegato che« a fronte della decisione di riapertura delle scuole decisa dal Governo a partire da oggi, la Regione Piemonte aveva ritenuto necessario un percorso più cauto e graduale per il proprio territorio, alla luce della sua posizione di confine e delle interconnessioni con la vicina Lombardia, l’area più colpita dal contagio da coronavirus».
Era stata così decisa la sola riapertura degli edifici scolastici oggi e domani per una igienizzazione straordinaria delle aule e degli ambienti comuni, ma anche per avere due giorni in più di tempo per valutare l’evolversi del contagio.
«Nei giorni scorsi – spiega il Presidente – speravamo di poter tornare da mercoledì a una situazione di normalità totale, dando la possibilità a tutti gli studenti di riprendere regolarmente le lezioni.
Oggi, però, abbiamo acquisito le valutazioni dei sanitari dell’Unità di Crisi che “valutata la situazione epidemiologica non ancora stabilizzata del Piemonte, a fronte di una situazione con evolutività non prevedibile nelle regioni confinanti, considerato il doveroso criterio di cautela nei confronti della popolazione scolastica e dei relativi nuclei familiari”_hanno comunicato alla Regione l’opportunità di sospendere l’attività scolastica per l’intera settimana».
A questa posizione si sono aggiunte le considerazioni delle associazioni più rappresentative di medici e pediatri, che hanno rimarcato la necessità di non abbassare la guardia contro il virus e di proseguire con lo stop delle lezioni scolastiche.
«Per questa ragione – evidenzia Ciro – abbiamo voluto continuare a essere prudenti, consapevoli che in gioco c’è la salute dei nostri figli».
Come detto l’ordinanza regionale prevede l’estensione fino al giorno 8 marzo incluso la sospensione, già prevista per il 2 e 3 marzo, dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali ivi compresi i tirocini curriculari, master, università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza.