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mercoledì, 23 Ottobre 2024

Coronavirus e carcere: riflessione sulla situazione

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Il momento che stiamo vivendo è molto particolare e la politica è chiamata ad affrontare una situazione al di fuori di ogni schema. Le emergenze sono tante ed anche la individuazione delle priorità non semplice. Consapevoli di muoverci in questo contesto, desideriamo richiamare l’attenzione sulla situazione delle carceri. Sappiamo di toccare un argomento che si presta facilmente ad essere impopolare, ma lo facciamo ugualmente anche perché, non avendo responsabilità dirette, non abbiamo la pressione di chi oggi è in prima linea. Le carceri rischiano di trasformarsi in un problema molto serio che si aggiunge agli altri problemi che affliggono la nostra comunità. Il personale di polizia penitenziaria e i detenuti stanno mettendo a rischio la propria vita ogni giorno. Il sovraffollamento e la pressochè totale assenza di dispositivi di protezione personale, mascherine e guanti, oltre alla assenza di screening sui contagiati a mezzo tamponi, rendono gli istituti di pena potenziali focolai, dove il virus potrebbe diffondersi senza possibilità di efficace contrasto. Se ciò si verificasse le ricadute sarebbero pesantissime anche per il sistema sanitario. Siamo perciò di fronte ad un tema che ha implicazioni più generali rispetto al dibattito sulle modalità di esecuzione della pena. Nel recente DL n. 18/20, all’ art. 123 si è stabilito che possono accedere alla detenzione domiciliare i condannati definitivi con una pena da espiare non superiore ai diciotto mesi. Con una serie di eccezioni e previo utilizzo del braccialetto elettronico per pene residue superiori ai sei mesi.

L’ applicazione di tale norma non è tuttavia automatica. La responsabilità della scarcerazione è stata demandata alla Magistratura di Sorveglianza che deve valutare caso per caso con passaggi burocratici complessi e che ,peraltro, è già intervenuta  coraggiosamente sull’emergenza covid anche su altri fronti. Inoltre, mancano i braccialetti. Per la verità, le citate disposizioni, in larga parte, ricalcano quelle già contenute nella L.199/2010. Si sta discutendo sul “che fare”, in Parlamento, in sede di conversione del decreto. A ciò si aggiunga la situazione di chi si trova in carcere, ma è presunto innocente in quanto in custodia cautelare. Per queste persone i risvolti sono ancora più delicati. Nei giorni scorsi dell’emergenza Carceri/Covid si è occupato il Procuratore Generale della Cassazione che con una circolare alle Procure Generali ha raccomandato di privilegiare gli arresti domiciliari rispetto alla custodia in carcere. La questione pero’ dovrebbe essere affrontata con un intervento normativo chiaro, sia per quanto attiene alla fase dell’esecuzione della pena che a quella cautelare. L’intervento dovrebbe prendere spunto dalla meritoria circolare del Procuratore Generale della Cassazione e prevedere un automatico sconto di pena che consenta  di uscire dal carcere a chi è già nei termini per poter fruire delle misure alternative, con le debite eccezioni. Inoltre, si dovrebbe prevedere che la custodia cautelare in carcere sia sostituita con gli arresti domiciliari salvo ragioni eccezionali. Lungi dal voler essere buonisti, si tratta di fare un ragionamento che può essere basato su un argomento: l’interesse generale alla carcerazione di  determinate categorie di persone si deve bilanciare con l’interesse, sempre generale, collegato all’ emergenza sanitaria ed alla prevenzione della diffusione del contagio.

Avvocato Maria Teresa Armosino

(già Deputato e Sottosegretario)

Avvocato Luca Cassiani 

(già Consigliere Regionale del Piemonte)

Avvocato Roberto Cota

(già Deputato e Presidente della Giunta Regionale del Piemonte)

Avvocato Ennio Galasso

(già Consigliere Regionale del Piemonte)

Avvocato Gabriele Molinari

(già Consigliere Regionale del Piemonte)

Avvocato Gianluca Susta

(già Europarlamentare, Senatore e Vicepresidente della Giunta Regionale del Piemonte)

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