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mercoledì, 11 Dicembre 2024

Coronavirus, Molinari (Lega): “Grave attacco di Fregolent a Icardi. Strutture in aumento e cure per tutti “

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, risponde alla deputata renziana Silvia Fregolent, la quale sostiene che in quanto emergenza Coronavirus in Regione Piemonte c’è molta confusione.
L’esponente di Italia Viva infatti si era detta esterrefatta “dalle dichiarazioni dell’assessore alla Sanita’ del Piemonte che vorrebbe ridurre i posti per i pazienti affetti da coronavirus nonostante la Regione sia in controtendenza rispetto alla diminuzione dei casi registrata in altri territori. Icardi, che ha addirittura scaricato la responsabilità degli anziani positivi nelle Rsa e sta lasciando gli ospedali ed i medici privi di dispositivi di sicurezza adeguati, non si sta dimostrando all’altezza del ruolo che ricopre”. “Questo – aveva aggiunto – non è il momento di chiedere le dimissioni di nessuno, ma il Presidente Cirio deve fare qualcosa o la situazione potrebbe precipitare”.
La replica di Molinari, come detto, non si è fatta attendere: “Gravi gli attacchi della Fregolent nei confronti di Icardi – spiega il capogruppo leghista – A differenza di come dice lei, in Regione i posti letto stanno aumentando e in poche settimane le terapie intensive sono raddoppiate. L’ospedale di Verduno è in corso di potenziamento e nelle ex Ogr di Torino sta per essere allestita una struttura da campo dedicata ai pazienti Covid. Tutto questo nonostante l’eredità pesantissima lasciata dal centro sinistra in Piemonte con una sanità distrutta”.
“Da piemontese dovrebbe sapere che, ad esempio, questa giunta ha ereditato tutti gli amministratori del centro sinistra delle aziende sanitarie locali, molti dei quali sono stati commissariati proprio a causa del non funzionamento della rete territoriale. Nonostante lo smantellamento della rete territoriale trovato e il blocco dei Dpi da parte dell’unità di crisi che ha costretto ogni azienda sanitaria a comprarli in proprio, si è riusciti ad assicurare un trattamento ospedaliero a tutti, a non far mancare ad un solo paziente la terapia intensiva e a fornire anche ai medici di base le mascherine.

“Non solo: sono stati triplicati i posti i posti di terapia sub intensiva. Ad inizio crisi c’erano solo 2 laboratori in grado di fare qualche tampone, oggi ce ne sono 18 che ne processano 4 mila al giorno. Alla mala gestione lasciata in eredità dal centro sinistra questa giunta ha risposto e continuerà a farlo con i fatti”, conclude Molinari.

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