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giovedì, 24 Ottobre 2024

Coronavirus, a Parma buoni spesa a chi si dichiara antifascista

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Buoni spesa solo a chi si dichiara antifascista. A Parma scoppia la polemica dopo che è stato dato l’ok alla delibera che individua le linee operative all’erogazione dei buoni spesa e alimentari per i nuclei famigliari esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza coronavirus.

Si legge nell’autocertificazione: “In base all’art. 5 comma 3 bis del Regolamento Comunale per la concessione di Contributi, vantaggi economici e patrocini – si legge nell’autocertificazione scaricabile dal sito del Comune di Parma – dichiaro di riconoscermi nei principi costituzionali democratici e di ripudiare il fascismo e il nazismo; di non professare e fare propaganda di ideologie nazifasciste, xenofobe, razziste, sessiste o in contrasto con la Costituzione (…); di non perseguire finalità antidemocratiche e di non compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista e/o nazista, anche attraverso l’uso di simbologie o gestualità ad essi chiaramente riferiti”.

A denunciare quanto accaduto con un tweet il deputato di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari. “Questa sinistra fa schifo. Omuncoli cinici e senza scrupoli”.

“A Parma anche la pastasciutta deve risultare antifascista” attacca il vicecapogruppo alla Camera di Fdi Tommaso Foti, annunciando interrogazione al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per avere chiarimenti. “Trovo vergognoso – aggiunge Foti – che in qualunque momento un comune possa decidere a chi concedere buoni pasto e a chi no solo in base alle sue idee politiche. Ma farlo in un momento come questo, con l’Italia in ginocchio per l’epidemia Covid-19 è altresì squallido e indegno. Il governo faccia immediatamente chiarezza e prenda le distanze dal sindaco di Parma”.

Anche Giorgia Meloni interviene sulla vicenda: “A Parma il ricatto del sindaco e dalla sinistra: buoni pasto per chi è in difficoltà in questa emergenza solo a chi si dichiara antifascista tramite modulo. Chiedo l’immediato intervento del Ministro dell’Interno per mettere fine a questa pagliacciata”.

“Alla stupidità, alla furia ideologica e alla propaganda purtroppo non c’è limite nemmeno durante l’emergenza coronavirus. Nel Comune di Parma retto dal Sindaco grilloide Federico Pizzarotti insieme alla sinistra, per poter accedere ai buoni pasto che ti danno la possibilità di mangiare devi sottoscrivere durante l’emergenza coronavirus la dicharazione di antifascismo. Se non lo fai puoi morire di fame – continua Meloni in un video su Facebook –  “Quindi per esempio -prosegue- un anziano che avesse fatto la seconda guerra mondiale nella Rsi e che non volesse sottoscriver quel modulo dovrebbe morire di fame…Mentre i tagliagole dell’Isis, i mafiosi, i criminali, quelli che inneggiano ai crimini di Pol Pot, di Stalin, alle foibe, possono invece abbuffarsi con i buoni pasto del Comune di Parma“. “A me questa iniziativa -sottolinea- sembra molto stupida e mi pare violi pesantemente l’art. 3 della Costituzione che dice che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Chiedo al ministro dell’Interno di intervenire contro questa stupidaggine per ripristinare i diritti costituzionali”.

Il sindaco Federico Pizzarotti, replica che: “Si tratta di un regolamento unico che riguarda la concessione dei patrocini, i contributi e l’utilizzo delle sale civiche del Comune di Parma. Un regolamento ampio, fatto di diversi articoli, tra cui uno in cui si richiede di ripudiare ideologie naziste e xenofobe e di riconoscersi nella Costituzione. È un regolamento, quindi, che non riguarda questo caso specifico”.

 

 

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