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giovedì, 24 Ottobre 2024

Contro spreco del cibo 20 mila iscrizioni al “Last Minute Sotto Casa”

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Nuova Società nasce nel 1972 come quindicinale. Nel 1982 finisce la pubblicazione. Nel 2007 torna in edicola, fino al 2009, quando passa ad una prima versione online, per ritornare al cartaceo come mensile nel 2015. Dopo due anni diventa quotidiano online.

Sono già 20 mila le persone che hanno scelto di aderire a “Last Minute sotto Casa” (Lmsc), di cui quasi 12 mila solo a Torino.
Il portale online del “cibo dell’ultimo momento”, ha l’obiettivo di contrastare lo spreco alimentare. Nel capoluogo piemontese, in pochi mesi, è stata già risparmiata una tonnellata di cibo.
Si tratta di beni alimentari “in eccesso” che sarebbero stati buttati via se non acquistati a prezzi scontati vicino a casa. La start up creata nell’incubatore d’imprese del Politecnico di Torino da Francesco Ardito e Massimo Ivul, comincerà domani un tour nazionale da Genova per la presentazione del progetto. Ecco come funziona. I clienti indicano, in fase di registrazione, sul loro smartphone, a che distanza da casa, dall’ufficio o ovunque si trovino, dove vogliono ricevere le proposte in tempo reale e da quali tipologie di negozio, poi i commercianti inseriscono nel sito quali sono i prodotti in scadenza.
Insomma, un’ottima occasione per risparmiare milioni di euro in cibo che ogni anno in tutta Italia finiscono nei cassonetti della spazzatura.
«L’innovazione – sottolinea Enzo Lavolta, assessore all’Ambiente, all’Innovazione e Smart City nella Città di Torino – sta nel tipo di utilizzo che viene fatto della tecnologia. Quello dello spreco alimentare è un incredibile paradosso che non ci possiamo più permettere» ha concluso Lavolta sottolineando con quanto entusiasmo il Comune sostenga l’iniziativa.
«Il progetto – ricorda invece Francesco Ardito – è nato nel quartiere di Santa Rita a Torino con l’idea che si potesse recuperare a fine giornata il pane invenduto, poi si sono aggiunti altri quartieri della città e altre tipologie di attività commerciali come pescherie, gastronomia, banchi del mercato, tutti con il problema comune del prodotto fresco che, a fine giornata, se non venduto deve essere buttato. L’idea – conclude – è quella di creare un network che cresca in tutto il territorio nazionale, vogliamo arrivare in poco tempo a 50.000 adesioni».
Marco Cantamessa, presidente dell’Incubatore I3P del Politecnico di Torino sottolinea come il progetto sia un grande esempio di come, da un’intuizione imprenditoriale unita ad una soluzione tecnologica, si possa creare valore economico.

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