“Posizione di potere occupata troppo a lungo”. La critica, piuttosto tranchant per il milieu compassato sabaudo, è piovuta sulla testa di Alberto Barbera, l’ex direttore del Museo del Cinema di Torino, e direttore della Mostra di Venezia. A lanciarla l’intellettuale di piazza Castello, l’assessora regionale alla cultura Antonella Parigi, donna dal sorriso smagliante somigliante a quello di Fernandel, il caro e amato don Camillo nella trasposizione cinematografica del personaggio di Guareschi.
Del resto, di cinema tratta la più o meno velata polemica che guarda da vicino i bilanci del Museo del Cinema, contenuto dalla Mole Antonelliana, una delle mete più gettonata dal turismo a Torino. Secondo Parigi, ideatrice del Circolo dei Lettori, l’ex direttore avrebbe gestito con estrema disinvoltura le voci economiche del Museo all’insegna di una “barbera&champagne” contabile, un conto profitto e perdite che evidentemente mal si è coniugato con gusto e bollicine. Dopo gli assaggi della Procura subalpina che indaga, si capirà se Antonella Parigi ha visto giusto.
Lei, resoconta la Stampa, aveva espresso le sue riserve già nel 2014. Come a dire, detto in tempi non sospetti, per non apparire un avvoltoio. Ma non è questo che più colpisce. Semmai è la fresca e disinteressata coincidenza tra il merito delle critiche e la proposta che verrà avanzata domani all’assemblea dei soci di nominare al vertice del Museo la vulcanica manager Laura Milani. Sotto accusa è quel “potere prolungato” che Parigi mette all’indice con la stessa devozione con cui i primi apostoli di Matteo Renzi divulgavano la “rottamazione” in politica. Salvo essere oggi egli stesso sull’orlo della rottamazione per i suoi eccessi. Parigi, infatti, da filosofa qual è, non si limita alla critica, ma ne osserva gli effetti degenerativi e i lati nascosti sull’ossificazione del potere, verrebbe da dire, e commenta che “non emergerà una gestione disonesta, ma fuori tempo, vecchia, comune a chi […] non ha saputo o potuto adeguarsi ai tempi”.
Sempre oggi, ma su Repubblica, cronaca di Torino, primeggia l’analisi sulla battuta d’arresto alle amministrative del Pd e si fa strada un primo sondaggio sulla riproposizione di Sergio Chiamparino alle regionali del 2019. A proposito di conservazione del potere. Che Parigi abbia parlato a nuora affinché suocera intenda?