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venerdì, 18 Ottobre 2024

Cirio: “Per le case popolari priorità agli italiani”. Applausi e contestazioni in aula

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Giulia Zanotti
Giulia Zanotti
Giornalista dal 2012, muove i suoi primi passi nel mondo dell'informazione all'interno della redazione di Nuova Società. Laureata in Culture Moderne Comparate, con una tesi sul New Journalism americano. Direttore responsabile di Nuova Società dal 2020.

Il discorso programmatico del presidente del Piemonte Alberto Cirio divide e fa accendere i toni quando si parla di case popolari. Obiettivo della giunta infatti è “rivedere le leggi per l’assegnazione delle case popolari perché le famiglie italiane sono penalizzate”. E questo annuncio di Cirio viene accolto con gli applausi della maggioranza in aula.

Un gesto che causa però il malumore delle opposizioni che chiedono al presidente del Consiglio Stefano Allasia di intervenire. Ma risposta non è quella che si attendevano dal momento che i consiglieri vengono lasciati liberi di applaudire per “esprimere la loro sensibilità politica”. Giustificazioni che fanno ribattere all’ex governatore Chiamparino: “Se vale l’applauso vale anche la contestazione”.

“L’applauso può essere un accrescimento alla discussione e se disturba deve essere l’interessato a comunicarlo alla presidenza. Ma nel regolamento nulla vieta di applaudire ai consiglieri” spiega ancora Allasia.

È così da lì in poi è un crescendo di applausi e contestazioni. Anche quando il capogruppo della Lega Alberto Preione sfora di molto i tempi per il suo discorso replicando un po’ goffamente alla richiesta di concludere “mi mancano ancora due pagine”.

“Meglio delle mutande verdi e dei campanacci, ma per favore rispettiamo le regole” chiosa il capogruppo di Luv Marco Grimaldi in un’aula dove il rumoreggiare di applausi e fischi sovrasta ormai i discorsi dei consiglieri.

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