Alberto Cirio al fianco dei lavoratori dell’ex Embraco, con i quali sente di condividere il tradimento delle promesse fatte per la ripresa delle attività dell’azienda. “Capisco bene che i lavoratori dell’Embraco si sentano traditi. E anche noi come Regione ci sentiamo traditi, anzi traditissimi. Ed è per questo motivo che abbiamo aderito con convinzione al tavolo permanente sull’Embraco proposto dall’arcivescovo Nosiglia” ha detto il governatore della Regione Piemonte.
“Noi le crisi aziendali le seguiamo tutte – ha aggiunto Cirio – i lavoratori sono tutti uguali, ma questo dell’Embraco è un fatto emblematico di ciò che non può più accadere. Io ho portato i lavoratori dell’Embraco a Bruxelles tre anni fa a manifestare davanti al Parlamento europeo per spiegare che il comportamento di queste grandi aziende che vengono in Piemonte, prendono i soldi, si insediano e poi scappano lasciando centinaia di famiglie nel vuoto, è qualcosa di inaccettabile”.
Il presidente della Regione poi si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe: “A questo si aggiunge il problema che chi è subentrato, se sono vere certe notizie apparse sui giornali, non ha dimostrato né la serietà, né la moralità, né attuato il piano industriale che il governo aveva autorizzato. Non dimentichiamo che i lavoratori dell’Embraco hanno rinunciato a un buona uscita perché lo Stato aveva loro detto di rimanere in azienda perché poi sarebbe ripartita”.