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giovedì, 24 Ottobre 2024

Chivasso, un corteo per dire no all'ampliamento della discarica

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Sabato 29 novembre Chivasso scenderà in piazza per protestare contro l’ampliamento della discarica e l’inquinamento che ne conseguirebbe. Ad organizzare il corteo i membri dell’associazione TerraSana che, assieme ai cittadini, ai comitati e alle associazioni Legambiente, Anpi, Acli, Confagricoltura e Restiamo Sani si ritroveranno davanti alla stazione alle 14,30. Nel mirino dei manifestanti un progetto dal nome mirabolante, “Officina del futuro” che in realtà, secondo le persone che sfileranno tra le strade del paese in provincia di Torino, porterebbe a un ulteriore peggioramento della già grave situazione dell’aria che si respira.
A spiegarlo è Silvano Raise, che fa parte dell’associazione Restiamo Sani. «”Officina del futuro” è in pratica un grande bluff. La discarica, infatti, dovrebbe venir ampliata di un ulteriore milione di metri cubi di rifiuti, che verrebbero così scaricati a Chivasso e andrebbero ad aggiungersi ai 4 milioni che ci sono già – dice – così la città riceverebbe dei soldi, che andrebbero a finanziare la costruzione di un macchinario di trattamento dei rifiuti, che dovrebbe in teoria garantire tra i venti e i quaranta posti di lavoro. Questo è il “contentino” che ci vorrebbero dare per accollarci ulteriori rifiuti».
La discarica, continua Raise, è gestita dalla ditta privata Smc, «che a sua volta fa parte di una holding più grande che si chiama Waste Italia. Nella gestione, che va avanti da 30 anni, si sono già verificati diversi problemi, con le abitazioni e le cantine che sono state chiuse perché sature di metano». Non solo. «In quindici anni ci sono stati quattro incendi, pare tutti dolosi, mentre circa un mese fa 84 quintali di pneumatici e materiale plastico sono andati in fumo. Solo una settimana dopo l’incendio l’amministrazione ha emanato il divieto di pascolo, bere acqua e mangiare verdure. Queste cose non devono più capitare». A tutto questo si aggiunge «l’assenza di comunicazione tra cittadini e associazioni e istituzioni. Anche se c’è stato il tentativo di creare un tavolo con Confagricoltura è stato abbandonato perché, di fatto, non è stata data nessuna informazione».
Un ultimo paradosso. «Il vicesindaco e assessore all’Ambiente Massimo Corcione, renziano di ferro, non ha presentato il progetto in città ma l’ha fatto, con tutti gli onori, alla Leopolda».
Domani, quindi, a manifestare saranno in tanti, che chiederanno a gran voce che il progetto vada ritirato oppure almeno, come conclude Silvano Raise, «che passi per via democratica dando ascolto ai cittadini».

@ElisaBellardi

 

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