di Moreno D’Angelo
Mentre si discute in queste ore del futuro della Cavallerizza Reale, su cui pende un’ordinanza di sgombero, dopo l’occupazione di tre anni fa, all’interno della struttura sono stati avviati dei lavori. Un’anomalia o un anticipo di come sarà legalizzata l’attuale situazione?
Dai banchi della maggioranza è stato ribadito come «alla Cavallerizza non c’è chi occupa ma chi se ne occupa». La Giunta amica ha infatti intenzione di dare un futuro alla Cavallerizza con l’aiuto proprio di una parte di quelli che nel 2013 decisero di “restituire” questo spazio alla città prima che il degrado avesse il sopravvento, occupando.
Torniamo ai lavori in corso documentati da queste immagini che pubblichiamo: chi li ha autorizzati? Cosa riguardano? E soprattutto: si è pensato all’ambito sicurezza?
Mimmo Carretta, consigliere del Partito Democratico ha mostrato le foto in Sala Rossa nel corso del dibattito, ma non ha ricevuto alcuna risposta né dai consiglieri ne dal vicesindaco. Infatti Guido Montanari ha glissato sui “lavori in corso” preferendo ricordare come si stia operando «per la decartolarizzazione del bene, il suo restauro e la sua riappropriazione pubblica e destinazione ad attività socio-culturali con il coinvolgimento di cittadini e associazioni con particolare riguardo alla ricerca artistica e alla formazione dei giovani».
Montanari ha poi elencato i soggetti con i quali sono in corso contatti: Cartolarizzazione Città di Torino, Polo Reale, Edisu, Teatro Stabile, Cassa Depositi e Prestiti, Università, Demanio, Soprintendenza, Accademia delle Belle Arti. «Dal confronto con Polo Reale e Soprintendenza – ha spiegato Montanari – è uscita una precisazione per la quale i cinque milioni destinabili alla Cavallerizza saranno usati solo per restauri». Per questo, ha aggiunto Montanari, ci sono stati «incontri con associazioni di artisti, l’Assemblea della Cavallerizza, professionisti e cittadini per individuare i percorsi da seguire per giungere ad una gestione partecipata del bene».
«Quando vi sarà il nuovo quadro completo delle disponibilità e dei paletti, sarà possibile redigere un nuovo masterplan con il quale avviare un progetto partecipato», ha concluso Montanari.
Il masterplan, elaborato dalla precedente amministrazione, dovrebbe così finire in un cassetto, vicino ai progetti per il recupero della Caserma di via Asti.
Carretta ha fatto notare che per il momento da parte della Giunta pentastellata ci si limita «all’ennesimo elenco di buone intenzioni inconcludenti».
«I concetti di “decartolarizzare” e “partecipazione” – evidenzia Caretta – si legano a numeri importanti: 8 milioni per la decartolarizzazione, 40 milioni per la sola ristrutturazione, sui quali nulla è stato detto».
Dalla maggioranza Viviana Ferrero ha parlato delle 150 assemblee pubbliche tenutesi alla Cavallerizza, «nella quale sono state attive più di duemila persone». «La nostra città deve essere un laboratorio di partecipazione, cultura e cittadinanza attiva», ha ricordato Ferrero.