Mentre per i drammatici fatti di Piazza San Carlo del 3 giugno la richiesta di rinvio a giudizio per la sindaca di Torino Chiara Appendino è già arrivata, per il caso Ream bisognerà aspettare.
Per sindaca e per gli altri 13 indagati, accusati dal pubblico ministero Antonio Rinaudo di omicidio colposo (per le gravi lesioni,riportate la sera della finale di Champions League Real Madrid-Juventus, morì, alcuni giorni dopo, Erika Pioletti), lesioni aggravate (per le oltre 1500 persone rimaste ferite) e disastro colposo, il gup ha già fissato l’udienza preliminare ad ottobre, mentre invece per Ream si va ai tempi supplementari.
A quanto pare nei prossimi giorni Appendino, Paolo Giordana, l’assessore Sergio Rolando e il direttore finanziario Paolo Lubbia non riceveranno la richiesta di rinvio a giudizio, come era ipotizzabile, visto che il 5 giugno c’era stata la chiusura di indagini senza richiesta di archiviazione da parte dei pm Marco Gianoglio ed Enrica Gabetta.
Gli avvocati della sindaca hanno chiesto e ottenuto una proroga ai venti giorni di tempo – previsti dopo la chiusura indagini – che avevano per consegnare una memoria difensiva. Luigi Chiappero e Luigi Giuliano hanno richiesto che Appendino fosse nuovamente interrogata a settembre per risponde delle accuse di abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico.
E così sarà. Ad essere ascoltati, oltre la sindaca, anche Giordana e Lubbia, mentre l’assessore Rolando, difeso dall’avvocato Fabio De Matteis, non ne avrebbe fatta richiesta.
I legali della sindaca stanno continuando a lavorare sul fascicolo contenente le intercettazioni e tutta la documentazione che riguarda la mancata iscrizione del debito di cinque milioni, la caparra per l’acquisizione dell’ex area Westinghouse, nel bilancio 2017 del Comune.
Ma non è detto che questa domanda di proroga sia in realtà una tattica per rinviare a dopo le ferie la richiesta di rinvio, che altrimenti sarebbe arrivata ora, a poco tempo da quella sui fatti di Piazza San Carlo.
Invece per il momento non si hanno più notizie del fascicolo aperto e delle indagini che riguardano le misure anti-smog adottate dal Comune di Torino, inchiesta coordinata dai pm Gianfranco Colace e Cristina Bianconi.
foto di Alessandro Contaldo