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lunedì, 16 Settembre 2024

Case popolari ai piemontesi, Grimaldi (LUV): “Norma illegale solo per fare campagna elettorale su spalle di persone fragili”

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‘Non si danno case ai meridionali’, l’Assessora Caucino annuncia di voler fare il remake della vergognosa frase che si poteva leggere su molte finestre della città 50 anni fa, ma immaginate le conseguenze disastrose se quella legge fosse stata fatta allora. A Caucino continua a sfuggire un punto: chi è in lista per una casa popolare è piemontese perché, fino a prova contraria, nella nostra Regione lavora, risiede e paga le tasse da tempo. La verità è che l’ossessione della destra è quella di accendere una lotta tra i poveri”. Così commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione, la norma “Prima i piemontesi” introdotta nella nuova legge regionale sulla casa al voto nei prossimi giorni e che prevede punteggi agevolati per i piemontesi nelle graduatorie per le case popolari.

“Il senso della proposta della Lega in Regione è la stessa di quella vergogna torinese degli anni ’70: un conto infatti è immaginare che la residenza sia individuata in un luogo specifico per tutelare le famiglie più povere, o colpite dalla crisi, affinché non si trovino a concorrere per una casa popolare in una città diversa da dove vivono o lavorano, ma l’intento della proposta della Giunta regionale è talmente estrema che appare davvero discriminatoria e, nei fatti, contro la legge. Infatti – prosegue Grimaldi – la norma annunciata vuole modificare l’articolo 8 della legge 3 del 2010 ma, sul punto, la Corte Costituzionale si è già espressa più volte dimostrando l’incostituzionalità di questo tipo di ostacoli perché contrastano con “la funzione sociale dell’edilizia residenziale pubblica”.

“Perché la Giunta, in piena crisi Covid, fa un atto che sa già essere contro la legge e che sconvolgerà le graduatorie attuali?” si chiede Grimaldi che risponde: “forse per fare della becera campagna elettorale sulle spalle di persone fragili e in difficoltà a pochi mesi dalle elezioni? Quali sono le povere famiglie piemontesi scavalcate? Da chi? Abbiano il coraggio di dirlo, così forse capiremo quanto sono confuse le idee dell’Assessora quando parla di piemontesi”.

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