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venerdì, 13 Dicembre 2024

CasaPound: “Non firmeremo dichiarazioni sull'antifascismo. Ricorso al Tar perchè anticostituzionale”

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Nessuna firma da parte di CasaPound Torino per la dichiarazione, in cui si afferma di condividere i valori dell’antifascismo, che il Comune vuole rendere obbligatoria per chi intenda chiedere la concessione del suolo pubblico, come proposto da una mozione del segretario e consigliere comunale del Partito Democratico Mimmo Carretta e votata anche dalla maggioranza Cinque Stelle.
CasaPound ha ribadito il suo no appellandosi alla Costituzione: «Si è molto discusso nei giorni scorsi della dichiarazione che tutti dovrebbero sottoscrivere per chiedere l’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico. Si è persino tenuta una seduta del consiglio comunale ove si è parlato anche delle iniziative di CasaPound Italia sul territorio del Comune. Vogliamo precisare che CasaPound Italia non ha mai firmato la dichiarazione pretesa dal Comune e non la firmerà nemmeno in futuro» affermano il coordinatore regionale Marco Racca e il responsabile provinciale Matteo Rossino.
«La nostra decisione è il frutto di una lunga riflessione interna – proseguono – Riteniamo non costituzionale che l’amministrazione pretenda una dichiarazione di adesione a taluni supposti valori per poter ottenere la concessione di spazi pubblici per l’esercizio di diritti scolpiti dalla nostra Costituzione. Quanto pretende il Comune di Torino è illegale e non costituzionale».
Racca e Rossino hanno poi fatto sapere di essere intenzionati a ricorrere al Tar contro la mozione: «Confortati dal parere dei nostri legali abbiamo deciso che chiederemo le autorizzazioni per la concessione del suolo pubblico senza firmare la dichiarazione pretesa dal Comune di Torino. Ove ci venisse negato il permesso, impugneremo il provvedimento davanti al Tribunale amministrativo regionale. Il comportamento autoritario ed antidemocratico del Comune di Torino sarà portato all’attenzione della magistratura, la quale siamo certi non potrà avvallare una così evidente violazione dei diritti sanciti dalla Costituzione».
E ancora, per spiegare le loro ragioni, gli esponenti di CasaPound affermano come: «Il nostro movimento non intende ricostituire il disciolto partito fascista, non incita all’odio, si riconosce nei valori sanciti dalla nostra Costituzione, partecipa regolarmente alle consultazioni elettorali e quindi non intende sottoscrivere alcuna dichiarazione di carattere ideologico come invece, illegalmente, pretende il Comune di Torino. Le nostre iniziative – concludono Racca e Rossino – continueranno con o senza le autorizzazioni del Comune, che, peraltro, non sono necessarie per lo svolgimento di presidi, manifestazioni, attività di propaganda etc. Si mettano il cuore in pace gli analfabeti della democrazia Mimmo Carretta e i suoi ‘compagni’ dei Cinque Stelle: CasaPound Italia svolgerà tutte le proprie attività regolarmente».

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