Baffone Rolando, il mitico Asterix di altre puntate, assessore al bilancio del comune di Torino, ha davvero il piglio dell’autentico duro.
Uno di quelli che nel clima del Far west, tra mandrie e cow boys, non avrebbe esitato a far strage di bisonti e indiani. Basta leggere le intercettazioni telefoniche sul caso Ream per rendersene conto.
Al dirigente amministrativo del Municipio Paolo Lubbia convocato dalla Procura, baffone Rolando preannuncia che darà “due dritte” col tono del John Wayne di Ombre Rosse che promette – sembra di avvertire – due sganassoni, se non si farà come dice lui. E nel contenzioso coi revisori dei conti, che hanno deciso di mettersi di traverso all’approvazione del bilancio, il suo linguaggio diventa identico a quello del generale americano Custer a Little Big Horn: “Guerra”.
Sappiamo tutti l’epilogo riservato all’arroganza di capelli d’argento: i Sioux di Toro seduto fecero festa ricamando il suo cuoio capelluto. Per sua fortuna Baffone Rolando non vive neppure ai tempi degli indiani metropolitani e, dunque, non rischia nulla della sua fluente chioma da pantera grigia. Al massimo, dovrà ricamare qualche zero sull’assegno da dare agli avvocati.
Ah, dimenticavo che secondo il Paolo Giordana intercettato, a pagare sarà il Comune, cioè Pantalone. Un bello spartito di cifre con cui cantare “onestà, onestà” l’inno caro ai grilllini.